MILANO
Sono in corso gli arresti tra Milano e Novara di 15 persone, 10 italiani e 5 polacchi di origine rom lovari, accusati di associazione per delinquere nell'ambito di un'inchiesta con al centro "numerosissime truffe tentate o consumate" agli anziani.
Questi venivano contattati telefonicamente da un finto parente in difficoltà e convinti a dare cifre fino a 8000 euro e, in alcuni casi, anche gioielli. Le vittime sono in gran parte milanesi e alcune pure svizzere.
L'indagine è nata dall'arresto nel settembre 2015 di uno dei componenti del gruppo criminale trovato in possesso di numerosi cellulari. Dai dati delle sim e dai contatti contenuti nei telefoni si è risaliti all'attività della banda che aveva la mente in Polonia e il braccio operativo che riscuoteva il denaro in Italia.
Il meccanismo individuato è quello ormai noto del finto parente in difficoltà. Una parte delle persone arrestate risiedevano in Polonia e avevano organizzato un vero e proprio call center e, come è stato riferito, individuavano in massa le persone anziane da contattare. Al telefono spiegavano alle vittime che un loro stretto parente era in difficoltà, in genere per un incidente, e invitavano quindi l'anziano a dare tutto quanto avevano immediatamente disponibile a un uomo che si sarebbe presentato a breve in casa o in un luogo prestabilito.
Per essere più convincenti, secondo l'inchiesta, sono arrivati a simulare la voce del familiare al telefono, che dava istruzioni su come comportarsi. L'ordinanza di custodia cautelare riguarda venti episodi (alcuni filmati) ma, dalle indagini, il fenomeno risulta molto esteso. Il pool investigativo è riuscito a individuare l'associazione che operava tra Italia e Polonia in quanto sono state raccolte e analizzate tutte le denunce arrivate alle diverse forze dell'ordine.
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