Le prime spiegazioniTuristi marocchini uccisi al confine, Algeri: «Costretti a sparare»
SDA
3.9.2023 - 20:59
Il ministero della Difesa algerino ha presentato, per la prima volta, la sua versione dell'incidente che ha visto la morte di due cittadini marocchini nelle sue acque territoriali ai confini dei due Paesi qualche giorno fa, sostenendo che i conducenti delle moto d'acqua hanno ignorato gli stop della guardia costiera algerina che è stata così costretta a sparare.
Keystone-SDA
03.09.2023, 20:59
SDA
Il dicastero afferma in un comunicato che «durante un pattugliamento di sicurezza e sorveglianza nelle nostre acque territoriali, un'unità della Guardia Costiera ha intercettato la sera di martedì 29 agosto, intorno alle 19.47, tre moto d'acqua che erano entrate nelle nostre acque territoriali.»
«Dopo aver lanciato un allarme sonoro e aver ordinato loro di fermarsi più volte, si sono rifiutati e i conducenti delle moto d'acqua hanno effettuato manovre pericolose».
«Dato che questa zona di confine marittimo è nota per l'intensa attività delle bande di trafficanti di droga e della criminalità organizzata, ha proseguito il ministero, di fronte all'ostinazione dei proprietari delle moto d'acqua la guardia costiera ha sparato dei colpi di avvertimento e, dopo diversi tentativi, ha sparato contro le moto d'acqua, inducendo uno dei conducenti a fermarsi mentre gli altri due sono fuggiti».
I due cadaveri trovati il giorno dopo
Il comunicato spiega che «mercoledì 30 agosto, verso le cinque di sera, durante un altro pattugliamento della guardia costiera, è stato recuperato il corpo di un uomo non identificato con una ferita da arma da fuoco ed è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale di Tlemcen (ovest)».
Venerdì un funzionario giudiziario marocchino aveva dichiarato all'agenzia di stampa ufficiale che è stata aperta un'indagine sull'omicidio in mare di due cittadini marocchini (uno dei quali è cittadino francese).
Martedì i media marocchini avevano riferito che i due turisti erano stati uccisi da proiettili sparati dalla guardia costiera algerina mentre erano su moto d'acqua al largo della costa di Saidia, nel Marocco orientale.