La grande fiera dell'auto Un grande evento della cultura automobilistica sulle rive del Pacifico

dpa/uri

11.9.2019

Che si tratti di ammassi di ferraglia o di bolidi ricoperti di carbone, di veicoli elettrici o aerodinamici, di prototipi o di vetture da collezione, la Monterey Car Week di Pebble Beach è probabilmente il solo evento a celebrare veicoli spettacolari con tanta passione.

Di solito, al mattino, sono solo alcuni piccoli veicoli da golf elettrici a sbucare nella nebbia costiera a Pebble Beach, in California. Ma in un giorno speciale, il silenzio è rotto da un ruggito che non si sente dagli anni '30.

In effetti, poco prima del Concorso di Eleganza, ovvero un raduno di auto da collezione che si svolge sulla leggendaria litoranea «17-Mile Drive», parte per il giro di pista inaugurale una copia della Mercedes SSKL, con la quale Manfred von Brauchitsch ha vinto l’Avusrennen nel 1932.

E il suo sei cilindri in linea di più di sette litri emette un rumore così infernale che al suo passaggio mette a tacere persino quello delle Ferrari, delle Lamborghini e delle Bugatti, senza parlare delle numerose Tesla e di tutte le altre auto a batteria, fino all'ID Buggy, il prototipo di design progettato da VW.

La comparsa dei preziosi bolidi in questa enclave di milionari ha luogo soltanto in un periodo: durante la Monterey Car Week – e la strada litoranea che fa il giro della penisola di Pebble Beach si trasforma in una passerella per prestigiose automobili senza tempo. È così che passato, presente e futuro si incontrano. Diversi milioni di auto da collezione condividono la strada con muscle cars e veicoli di lusso moderni, prototipi e modelli di design futuristici.

Meravigliare e vendere

Ciò che è cominciato circa 70 anni fa sotto forma di un puro e semplice concorso di bellezza per auto da collezione è diventato nel frattempo una gigantesca festa di bolidi, durante la quale l'amore per l'automobile viene celebrato in tutte le forme immaginabili.

Che vadano a vapore o a diesel, a benzina o a elettricità, che la vernice sia arrugginita e opaca o lucida, che costino una miseria o una fortuna: qui, tutti i mezzi a quattro ruote vengono celebrati, applauditi, valutati, ma anche – se ci fossero ancora dubbi – venduti e acquistati.

Oltre a più di una dozzina concorsi, vengono organizzate altrettante vendite all’asta, durante le quali il martelletto batte ogni secondo: stando ai dati dell’assicurazione di automobili da collezione Hagerty, lo scorso anno sono state vendute circa 1'300 vetture, per un totale di circa 400 milioni di dollari (circa 400 milioni di franchi). Anche quest’anno, sono stati presentati milioni di pezzi: un’Aston Martin DB5 proveniente da una produzione di James Bond ha cambiato proprietario alla casa d’asta RM Sotheby’s per 6,4 milioni di dollari (circa 6,3 milioni di franchi).

La Porsche Type 64, auto privata di Ferdinand Porsche – che ne ha fatto in qualche modo l’antenata di tutti i veicoli sportivi di Stoccarda –, invece non ha trovato acquirenti. L’offerta di 17 milioni di dollari (circa 16,7 milioni di franchi) era troppo bassa per il proprietario attuale.

La strada litoranea come salone di esposizione

L’entusiasmo per i veicoli di tutti i tipi viene sfruttato anche dall’industria automobilistica. Mentre le classiche fiere lottano per la sopravvivenza e l’IAA di Francoforte deve per esempio far fronte a più di una dozzina di annullamenti, tutti cercano di trovare un posto sul prato a Pebble Beach.

E più i modelli sono costosi, più vengono presentati in pompa magna: tutti, da Rolls-Royce a Bentley, passando per Lamborghini o McLaren, hanno affittato grandi ville, riempito i parcheggi di veicoli di prova e aperto in grande i registri degli ordini.

Numerosi costruttori portano anche nuove auto, generalmente in edizione molto limitata. Ciò determina il loro prezzo e allo stesso tempo l’interesse che esse suscitano: le serie speciali per la maggior parte del tempo sono già interamente vendute ancora prima che i teli vengano tolti.

Un'auto da otto milioni

Numerosi multimilionari erano forse interessati alla nuova Bugatti Centodieci, attraverso la quale la filiale di VW vorrebbe ricordare la spettacolare supersportiva EB110 degli anni 1990 – ma i dieci esemplari sono già stati venduti, afferma l’addetto stampa Tim Bravo.

E tuttavia, la Centodieci costa otto milioni di euro, ovvero circa tre volte di più di una Chiron, modello base. Essa dispone tuttavia della propria carrozzeria e sviluppa 1176 kW/1600 cavalli al posto di 1103 kW /1500 cavalli con un 16 cilindri di otto litri, prosegue Tim Bravo. Anche Lamborghini ha affinato il suo modello di alta gamma e presenta l’Aventador Roadster sotto l’appellativo di «SVJ», un modello che deve essere costruito solo in 63 esemplari, in riferimento al suo anno di fondazione, il 1963.

Secondo il costruttore, il modello a due posti che propone una potenza di 566 kW/770 cavalli e una velocità di punta di 350 km/h si distingue dal modello standard prima di tutto per una scelta esotica di colori e materiali della carrozzeria e dell’abitacolo.

Pebble Beach e i suoi dintorni ospitano anche la prima apparizione pubblica del prototipo sviluppato da Bentley per il suo centenario, così come la Lotus Evija, con il quale il costruttore britannico di auto sportive vorrebbe lanciarsi in un futuro elettrico.

Anteprime esclusive per i clienti VIP

Mentre queste novità oziano al sole, attirando l’attenzione generale del pubblico, nelle camere oscure possono anche essere ammirate alcune anteprime, rigorosamente lontano dall'occhio indiscreto degli smartphone. «Closed room» è la formula magica con la quale i costruttori vogliono attirare dei clienti VIP selezionatissimi.

Questi ultimi hanno già la possibilità di dare un’occhiata alla nuova versione Maybach della GLS di Mercedes, di sedersi sui sedili dell’Aston Martin DBX, primo SUV del marchio, che verrà lanciato sul mercato a partire dal 2020, di stazionare di fronte alla Lamborghini Urus e compagnia, o ancora di farsi un’idea del futuro primo SUV di Genesis, filiale di Hyundai.

È così che è cominciata la storia della Pininfarina Battista, prima ipersportiva elettrica, che ha l’ambizione di stabilire un nuovo segmento dall’alto dei suoi 1397 kW/1900 cavalli: quella che solo l’anno scorso era un’anteprima segreta, riservata agli occhi di pochi privilegiati, appare ormai sul prato e sotto i riflettori come modello di serie.  

La Monterey Car Week, una rampa di lancio

Dzemal Sjenar spera in questo scenario. Il direttore dello sviluppo dei modelli di design presso VW a Wolfsbourg stavolta è venuto a Pebble Beach con l’ID Buggy. Sulla 17-Mile Drive, l’ingegnere fa "fare le fusa" al veicolo elettrico ispirato al Meyers Manx, il modello basato sulla Coccinelle, icona di questa categoria di veicoli più di 50 anni fa, e spera che questa svolta condurrà verso la produzione in serie di questo giocattolo verde petrolio.

Questa speranza non è del tutto ingiustificata: per prima cosa, a suo dire, ora è molto più facile realizzare delle piccole quantità con partner esterni sulla nuova piattaforma elettrica del gruppo VW rispetto al passato, quando si progettavano modelli a combustione.

E in secondo luogo, la storia già sorride al veicolo ID da due anni: quando l’auto era ancora esposta sulla Concept Car Lawn, il consiglio di amministrazione aveva già dato l’ok alla reincarnazione elettrica del Bulli.

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