Per noia Un hacker svizzero trova la «No Fly List» sul server di una compagnia aerea statunitense

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22.1.2023

Immagine simbolica. Un hacker svizzero ha trovato la no-fly list statunitense del 2019 su un server di prova non protetto.
Immagine simbolica. Un hacker svizzero ha trovato la no-fly list statunitense del 2019 su un server di prova non protetto.
Silas Stein/dpa

Un hacker svizzero annoiato ha trovato la lista di divieto di volo 2019 dell'FBI su un server di prova non protetto. La compagnia aerea interessata è ora sotto pressione.

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22.1.2023

Chiunque finisca in questa lista ha un problema: dagli attentati dell'11 settembre 2001, il governo degli Stati Uniti ha tenuto una lista segreta, la cosiddetta no-fly list.

Ogni persona presente in questo elenco deve sottoporsi a controlli drastici o non può salire sull'aereo.

Su un server di prova non protetto della compagnia aerea statunitense CommuteAir, un hacker svizzero che si fa chiamare Maia Arson Crimew ha per noia, come scrive nel suo blog, trovato una versione della lista del 2019. Il file «Nofly.csv» ha una dimensione di circa 80 megabyte.

Come riporta il portale di notizie statunitense The Daily Dot, l'elenco comprende circa 1,5 milioni di nomi. Poiché la lista include anche presunti membri del gruppo terroristico nordirlandese dell'IRA, l'hacker presume che l'elenco sia autentico. Inoltre, il famigerato trafficante d'armi russo Viktor Bout, ora rilasciato, si trova nell'elenco.

L'hacker ha trovato sul server anche una serie di altri dati altamente sensibili, tra cui le informazioni private di circa 1.000 dipendenti della compagnia aere.

L'azienda ha confermato l'incidente e ha messo offline il server. Secondo il dossier, CommuteAir ha informato anche la Transportation Security Administration, che sta ora indagando.