«Earth 300» Un super yacht per la ricerca scientifica

uri

29.8.2021

Le navi destinate alle spedizioni di ricerca non si contraddistinguono certo per lusso ed eleganza, ma non sarà così con «Earth 300». Il super yacht solcherà gli oceani nel tentativo di rispondere ai grandi interrogativi dell'umanità.

Design futuristico, una gigantesca sfera di vetro sviluppata su 13 piani, laboratori high-tech e un esercito di scienziati: già a un primo sguardo, è evidente come «Earth 300» voglia essere qualcosa di più di una normale nave da ricerca. Il progetto dell'ufficio tecnico e di design spagnolo specializzato in yacht di lusso Iddes Yachts si prefigge di puntare i riflettori sulla protezione globale dell'ambiente.

Dietro l'idea, si cela un team di Singapore, guidato da Aaron Olivera, 42 anni, CEO e fondatore del progetto. Il team prevede di introdurre la piattaforma scientifica galleggiante già dal 2025 per affrontare i «pericoli più grandi per l'umanità», come annunciato dal sito Web del progetto. Tra le minacce, sono annoverati il cambiamento climatico, l'inquinamento dell'ambiente e la distruzione degli ecosistemi.

Spazio per circa 400 persone

A bordo della nave, lunga 300 metri, larga 46 e alta 60, dovrebbe essere disponibile tutto l'equipaggiamento necessario per indagare le questioni ambientali urgenti, sopra e sotto la superficie dell'acqua. Sono previsti anche 22 laboratori high-tech, dotati delle più recenti tecnologie robotiche e basate su intelligenza artificiale. Inoltre, con «Earth 300», potrebbe solcare gli oceani persino il primo computer quantistico commerciale a bordo di una nave.

È previsto spazio per un totale di 200 scienziati, studenti e artisti, oltre a 165 membri dell'equipaggio. Suite di lusso accoglieranno 40 ospiti VIP, che con i loro contributi milionari dovrebbero consentire l'avanzamento del progetto.

La caratteristica distintiva di «Earth 300» sarà la sfera di vetro sviluppata su 13 piani, che ospiterà il parco scientifico e, al contempo, fungerà da richiamo visivo dell'obiettivo della nave. «Vogliamo che la sfera incoraggi chiunque la osservi a salvare il nostro pianeta», ha spiegato Olivera in occasione della presentazione del progetto. La nave, infatti, dovrebbe anche promuovere una seria riflessione sul clima.

Alimentazione tramite reattore a sale fuso

Affinché «Earth 300» viaggi senza produrre alcuna emissione, il progetto prevede che sia alimentata mediante un cosiddetto reattore a sale fuso. Secondo il sito web, questa tipologia di energia nucleare sarebbe sicura e sostenibile e rappresenterebbe il futuro della tecnologia di propulsione nel settore navale.

Come riportato dall'agenzia mediatica e di stampa Bloomberg, però, sarebbero necessari almeno da cinque a sette anni per certificare il reattore. Pertanto, se fosse davvero pronta a salpare nel 2025, «Earth 300» dovrebbe essere inizialmente alimentata da carburanti sintetici. Bloomberg, inoltre, sottolinea come alcuni Paesi non consentano in alcun modo l'attracco di navi alimentate da energia atomica.

Fino a questo momento, il progetto avrebbe richiesto sei anni e cinque milioni di dollari; ora, però, sembra essere approdato alla fase in cui i cantieri europei e sudcoreani avranno la possibilità di presentare le proprie proposte per realizzarlo. Poi, però, giungerebbe l'ostacolo più grande per l'ambizioso progetto: per la sua realizzazione, infatti, occorre ancora trovare finanziatori che investano dai 500 ai 700 milioni di dollari.