Lo studio L'IA riconosce le emozioni sul viso come un terapeuta

ns, ats

27.12.2023 - 14:35

Nel complesso, l'IA ha valutato le espressioni facciali, in situazioni psicoterapeutiche, con la stessa affidabilità di terapeuti professionisti. (Immagine simbolica)
Nel complesso, l'IA ha valutato le espressioni facciali, in situazioni psicoterapeutiche, con la stessa affidabilità di terapeuti professionisti. (Immagine simbolica)
Keystone

L'intelligenza artificiale (IA) è in grado di riconoscere emozioni in base alle espressioni facciali, anche se di brevissima durata.

Keystone-SDA, ns, ats

In uno studio di fattibilità condotto da ricercatori dell'università di Basilea, l'IA ha in parte persino ottenuto risultati migliori di terapeuti professionisti.

L'intelligenza artificiale è ad esempio stata in grado di riconoscere manifestazioni emozionali dell'ordine dei millisecondi, come un breve sorriso o un'espressione di disgusto.

Queste cosiddette microespressioni (micro expressions nel gergo specifico in inglese) possono sfuggire ai terapeuti, indica oggi un comunicato l'ateneo renano.

Nel complesso, l'IA ha valutato le espressioni facciali, in situazioni psicoterapeutiche, con la stessa affidabilità degli esseri umani, stando al confronto statistico con le prestazioni di tre terapeuti.

I ricercatori hanno addestrato l'IA con oltre 30.000 fotografie

I ricercatori hanno addestrato una rete neurale artificiale, disponibile gratuitamente, con oltre 30'000 fotografie di visi per riconoscere le sei emozioni di base: gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e disgusto.

Questa IA addestrata ha poi analizzato le registrazioni video di 389 sedute di terapia (oltre 950 ore) di 23 pazienti con disturbo borderline, caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'affettività nonché da marcata impulsività.

«Siamo rimasti sorpresi dal fatto che sistemi di intelligenza artificiale relativamente semplici possano interpretare le espressioni facciali in termini di emozioni in modo così robusto», afferma, citato nel comunicato, Martin Steppan, primo autore dello studio.

Uno strumento di analisi e interpretazione

A suo avviso, l'IA potrebbe servire in futuro come strumento per gli psicoterapeuti. L'analisi e l'interpretazione delle espressioni facciali per progetti di ricerca o psicoterapia richiede molto tempo.

Per questo gli esperti ricorrono spesso a metodi indiretti meno affidabili, come la misurazione della conduttività cutanea, scrive l'università. L'intelligenza artificiale potrebbe rappresentare un'alternativa e diventare uno strumento importante per terapia e ricerca.

Tuttavia, le relazioni interpersonali rimangono importanti, ha sottolineato Steppan. Il lavoro terapeutico è innanzitutto un lavoro di relazione e quindi rimane squisitamente umano. «Almeno per il momento», dice lo psicologo, sempre citato nella nota.

Lo studio della facoltà di psicologia e delle cliniche psichiatriche universitarie dell'alta scuola è stato pubblicato sulla rivista Psychopathology.