Canton VaudUna condanna per l'assalto al portavalori a Mont-sur-Lausanne
mp, ats
11.3.2022 - 18:10
Una prima condanna è stata pronunciata oggi per gli assalti effettuati a furgoni portavalori verificatisi nel canton Vaud tra il 2017 e il 2019.
mp, ats
11.03.2022, 18:10
11.03.2022, 18:15
SDA
A un uomo è stata inflitta una pena di undici anni di prigione per il suo coinvolgimento nella rapina avvenuta a Le Mont-sur-Lausanne nel giugno 2019.
L'imputato, un algerino di 44 anni, è stato riconosciuto colpevole di rapina qualificata, ingenti danni alla proprietà, incendio intenzionale, infrazione alla legge federale sulle armi e furto d'uso di un veicolo per aver partecipato all'attacco svoltosi durante la notte tra il 19 e il 20 giugno.
I giudici del Tribunale distrettuale di Losanna hanno pure pronunciato un'espulsione di 15 anni dalla Svizzera, il massimo previsto dalla legge. L'uomo è anche stato condannato a un risarcimento di 32'000 franchi quale riparazione morale per i danni subiti delle tre guardie di sicurezza presenti al momento dell'attacco.
Il commando a cui apparteneva era partito dalla regione di Lione (Francia) per assaltare un furgone blindato nella zona industriale della località vodese. Quella notte la banda era riuscita ad impadronirsi di un bottino dai 20 ai 25 milioni di franchi, che non è mai stato ritrovato, e aveva incendiato diversi veicoli.
L'algerino era rimasto gravemente ferito da un ritorno di fiamma. La polizia l'aveva arrestato una decina di giorni più tardi, in un reparto per gravi ustionati all'ospedale di Alicante, in Spagna.
Ruolo attivo
La condanna a undici anni di prigione è leggermente inferiore a quella richiesta dal Ministero pubblico, che aveva domandato una pena detentiva di dodici anni per il 44enne. L'uomo, attualmente detenuto nel carcere di Orbe (VD), ha già scontato circa tre anni in detenzione preventiva.
I giudici hanno ritenuto «schiacciante» la colpevolezza dell'imputato. Mentre l'algerino ha sempre tentato di minimizzare la sua partecipazione all'operazione, secondo la corte l'uomo ha giocato un «ruolo attivo come braccio destro».
I giudici hanno inoltre preso in considerazione i suoi precedenti penali: era già stato condannato in passato a 12 anni di reclusione in Francia per un'altra rapina. La difesa dal canto suo ha già annunciato che farà appello contro la sentenza.
L'algerino è il primo del commando a trovarsi in tribunale. È anche l'unico, almeno per il momento, a comparire in Svizzera. Gli altri saranno processati in Francia, mentre diversi altri delinquenti che hanno partecipato a queste rapine sono ancora a piede libero.
Diversi assalti nel cantone
L'attacco del giugno 2019 a Le Mont-sur-Lausanne fa parte – come detto – di una serie di assalti simili compiuti nel canton Vaud tra il 2017 e il 2019, già a Le Mont-sur-Lausanne (aprile 2018) ma anche a Daillens (dicembre 2019), La Sarraz (agosto 2019), Chavornay (febbraio 2018) e Nyon (maggio 2017).
Gli attacchi sono cessati da quando il Consiglio di Stato vodese ha emesso un decreto urgente alla fine del 2019. Secondo la nuova legge vodese, ormai entrata in vigore, il trasporto di grosse somme di denaro deve essere effettuato con veicoli pesanti (più di 3,5 tonnellate) muniti di blindatura.
Inoltre, il trasporto viene ora effettuato solo dalle ore 05:00 alle 22:00 e il valore delle merci trasportate è limitato a 12 milioni di franchi in banconote. La legge richiede anche almeno due persone per veicolo, incluso il conducente.