Vaud Una donna capitana anche sui battelli del Lemano

Dopo le flotte su laghi della Svizzera tedesca e quella sui bacini di Neuchâtel e Morat, anche la Compagnie générale de navigation sur le Léman (CGN) conta tra le sue file una capitana. Sophie Aymon, 44 anni, ha prestato oggi giuramento con due colleghi maschi.

«Dato che il cappello con visiera non mi sta bene, abbiamo trovato un'alternativa. È lo stesso copricapo delle donne della marina francese», ha spiegato la vallesana a margine della cerimonia.

Il giuramento è il culmine di una lunga carriera in riva e sulle acque del Lemano. Aymon è entrata nella CGN nel 2002. Ha iniziato con una funzione paragonabile a quella di stivatore, anche se concretamente si occupava soprattutto di disporre la passerella tra battello e banchina; poi ha lavorato alla cassa, svolto controlli e, operando una transizione nella sua carriera, è passata ai ruoli di timoniera dapprima e pilota in seguito. Anche se la cerimonia si è tenuta oggi, svolge la funzione di capitana – ossia il controllo di ogni aspetto a bordo del battello, dalla ristorazione alla navigazione – già dallo scorso anno.

A suo avviso si tratta di un «momento storico» per la CGN: «Il dominio maschile è finito, le donne si stanno finalmente facendo strada. Sono molto felice e lo sono anche i miei colleghi».

In totale 31 capitani

Complessivamente la CGN, una società anonima con sede a Losanna, conta 31 capitani. I suoi 19 battelli, che servono le rive svizzere e francesi del lago, hanno una capacità compresa tra 150 e oltre 1000 passeggeri. Otto imbarcazioni sono storiche, a vapore con ruote a pale, e undici moderne.

L'azienda è nata nel 1873 dalla fusione di tre compagnie di navigazione distinte che possedevano in tutto otto battelli. La CGN ha rilevato il cantiere navale sul porto di Morges (VD), dove tra il 1856 e il 1886 furono costruiti dieci battelli a vapore. Nel 1888, la CGN si trasferisce a Ouchy (porto di Losanna), dove da allora si trova il suo cantiere navale.

Il primo battello a vapore della Svizzera, il Guillaume Tell, aveva visto la luce proprio sul Lemano vari decenni prima, nel 1823.