I vitivinicoltori svizzeri hanno raccolto lo scorso anno una piccola quantità di uva a causa dell'ondata di freddo durante la fioritura principale e all'estate calda e povera di precipitazioni.
ev, ats
29.03.2021, 09:40
29.03.2021, 09:52
SDA
Tuttavia, dato il buon aroma e l'elevato tenore di zucchero dell'uva si prospetta un'annata eccezionale, indica un comunicato odierno dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG).
Complessivamente sono stati ottenuti quasi 84 milioni di litri. Il volume del raccolto risulta quindi del 13% al di sotto della media decennale ed è il secondo più basso degli ultimi dieci anni, preceduto solo da quello del 2017, quando il gelo mise a dura prova l'uva, sottolinea la nota.
L'anno viticolo 2020, dopo un inverno caldo, è iniziato con una primavera dal clima ideale per la viticoltura tradottosi in uno sviluppo vigoroso della vite e in una fioritura che, in diversi luoghi, è iniziata molto presto, già a fine maggio e inizio giugno.
La situazione è diventata problematica nella fase principale della fioritura a causa di condizioni meteorologiche freddo-umide che, a seconda del luogo e della varietà, hanno provocato una caduta insolitamente elevata di fiori e piccoli acini in fase di sviluppo.
Ciò è stato all'origine, in particolare nella Svizzera orientale (Canton Grigioni), di massicce perdite di resa. Le temperature estive fino a settembre inoltrato hanno fatto maturare velocemente l'uva. L'estate calda e secca ha certamente influito positivamente sulla qualità dell'uva, ma ha anche comportato acini più piccoli e meno succosi.