CibersicurezzaLe vittime di attacchi hacker negoziano troppo spesso con i criminali
rl, ats
14.4.2023 - 10:48
La lotta alla cibercriminalità si complica quando le vittime tacciono di fronte agli attacchi informatici. A ribadirlo sono le autorità di perseguimento penale bernesi, che vorrebbero sensibilizzare i malcapitati affinché si rivolgano alla polizia.
rl, ats
14.04.2023, 10:48
14.04.2023, 15:02
SDA
Presso il ministero pubblico di Berna, è attivo da due anni un gruppo di specialisti dedito alla cibercriminalità: tuttavia, il loro lavoro è ostacolato e complicato dal fatto che chi subisce attacchi hacker – segnatamente le persone giuridiche – spesso cerchi «erroneamente» di «risolvere il problema tacitamente». Questo è quanto si evince dal Rapporto d'attività 2022 pubblicato oggi, venerdì.
Sembra infatti che le aziende e le amministrazioni colpite spesso si accontentino di una «limitazione interna dei danni» e scendano a patti con gli aggressori. Questo è un tentativo di assicurarsi che le carenze della loro struttura informatica non siano rese note e che la reputazione dell'azienda non sia intaccata.
Di conseguenza, spesso le autorità non sono chiamate in causa, si legge nel rapporto. Questo genere di atteggiamento è «miope» ed «egoistico» e non fornisce alcuna garanzia contro ulteriori attacchi. L'intervento delle forze dell'ordine favorirebbe la protezione di interi settori, come ad esempio quello sanitario, in modo da evitare non solo danni economici ma anche «danni essenziali».
Il ministero pubblico ha quindi annunciato di voler rafforzare la prevenzione, nonché sensibilizzare le persone sul suo lavoro e mostrare quali procedure devono seguire le vittime di attacchi hacker.