CronacaDoppio omicidio di Sion, difficile evitare il dramma, il killer era una «bomba a orologeria»
clsi, ats
21.12.2023 - 10:40
Il comandante della polizia cantonale vallesana in un'intervista afferma che il duplice omicidio avvenuto a Sion l'11 dicembre era «molto difficile da evitare». Ma «ci chiediamo sempre cosa avremmo potuto fare di meglio», aggiunge.
Keystone-SDA, clsi, ats
21.12.2023, 10:40
21.12.2023, 14:14
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«Dal punto di vista dell'intervento, è stato molto rapido», spiega Christian Varone a Le Nouvelliste. Per quanto riguarda il caso dell'imputato, «oggettivamente, date le informazioni in nostro possesso in ogni fase del suo percorso, era molto difficile evitare questa tragedia», afferma.
Secondo Le Nouvelliste, diverse persone che erano state a lungo molestate dall'omicida lo hanno segnalato alla polizia senza sporgere denuncia.
Ma «le semplici segnalazioni non sono sufficienti», afferma Varone. «Per poter agire, la polizia cantonale deve essere in possesso di elementi concreti sotto forma di denunce penali», aggiunge.
Lo stesso vale per le due armi da fuoco in possesso dell'imputato. «Nel 2016, quando questo individuo ha richiesto un permesso di acquisto per le armi, non c'era nulla sulla sua fedina penale», afferma il comandante della polizia. E l'avviso dato dal Comune era positivo.
All'epoca, quindi, non c'era niente che impedisse il rilascio del permesso, spiega.
«Bomba a orologeria»
All'epoca dei fatti, l'uomo non figurava nell'elenco delle persone pericolose stilato dalla polizia cantonale del Vallese, che comprende 80 individui. «Prima dell'11 dicembre, l'unica condanna che era entrata in vigore era per insubordinazione nell'esercito», dice Varone.
«Per la polizia, combattere il crimine è molto più facile che avere a che fare con questo tipo di persone, che sono al limite del sistema giudiziario e talvolta della psichiatria», afferma. Questi individui – vere e proprie «bombe a orologeria» – «ci preoccupano da anni».
Secondo Varone, il quadro giuridico dovrebbe essere rafforzato per consentire ulteriori indagini. Sarebbero inoltre necessarie altre risorse di personale, «che non sono facile da ottenere».
Oltre 1.600 denunce, quasi il doppio della norma
Dal 1° gennaio 2022, la polizia vallesana ha trattato 1'670 denunce per minacce, insulti e diffamazione, una media di 800 all'anno.
«È un numero enorme», sottolinea il comandante della polizia, aggiungendo che pochissime di queste denunce vanno avanti.