Per omicidio colposoProvocò un incidente mortale, condannato un giovane conducente
pl, ats
27.3.2024 - 12:08
Un automobilista che nel 2017, all'età di 19 anni, provocò un incidente mortale con un sorpasso azzardato è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo. Il Tribunale cantonale di Zurigo lo ha condannato a quattro anni e mezzo di detenzione.
Keystone-SDA, pl, ats
27.03.2024, 12:08
27.03.2024, 12:15
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Con la sentenza pubblicata oggi, il tribunale d'appello ha ridotto leggermente la pena rispetto alla prima istanza. Nell'estate del 2021 il giovane svizzero ormai 26enne era stato condannato a cinque anni e due mesi di prigione.
L'incidente è avvenuto all'alba del 4 novembre 2017 sulla A4, una semiautostrada a traffico bidirezionale nei pressi di Humlikon, nel canton Zurigo. Il giovane, stanco e sotto l'influsso di alcol, stava rientrando a Sciaffusa dopo una notte passata a Zurigo. In auto con lui c'erano un amico e due giovani donne.
Sorpasso a destra attraverso piazzola di sosta
Trovatosi dietro ad un tir che viaggiava a 80 km/h, l'imputato azzardò un sorpasso sulla destra attraverso una piazzola di sosta. Al momento di reimmettersi sulla A4 urtò la parte posteriore del camion, andando a finire sulla corsia di contromano dove sopraggiungeva un'altra vettura.
Nell'incidente morì l'amico 21enne che sedeva al fianco dell'imputato. Un'altra sua passeggera che all'epoca aveva 19 anni riportò gravi ferite con conseguenze permanenti, mentre altre tre persone, tra cui il conducente, riportarono lesioni meno gravi.
«Intellettualmente disturbato»
Contro la sentenza della prima istanza hanno ricorso sia la pubblica accusa, che chiedeva una condanna a sei anni, che la difesa del 26enne. Il procuratore ha sostenuto la tesi del dolo eventuale, sottolineando come il ragazzo deve aver preso in conto le possibili conseguenze della sua «manovra sprezzante della vita».
L'avvocato della difesa ha invece sostenuto che l'imputato è «intellettualmente disturbato» e non è quindi stato in grado di riconoscere le possibili conseguenze della sua manovra. L'imputato sarebbe inoltre già stato punito «per tutta la vita» a causa della morte del suo amico. La difesa ha perciò chiesto senza successo di esentarlo da una pena.
Anche la nuova sentenza può ancora essere impugnata davanti al Tribunale federale.