GiustiziaZurigo, condannato a 20 anni di prigione per aver ucciso la moglie
mp, ats
30.10.2023 - 16:54
Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato oggi un 48enne turco a 20 anni di reclusione per assassinio. Nell'ottobre 2021 aveva ucciso la moglie trentenne e madre dei suoi due figli con numerose coltellate a Zurigo-Altstetten.
mp, ats
30.10.2023, 16:54
30.10.2023, 17:23
SDA
Se l'uomo verrà rilasciato dal carcere, entrerà in vigore un'espulsione dalla Svizzera per 15 anni.
L'uomo dovrà inoltre pagare ai due figli in età scolastica 70'000 franchi ciascuno e ai genitori della vittima 10'000 franchi ciascuno come risarcimento. La sentenza non è ancora definitiva. Può essere impugnata davanti al tribunale cantonale zurighese.
L'avvocato difensore del turco aveva chiesto una condanna per omicidio colposo e una pena detentiva di al massimo cinque anni. Se il reato fosse stato qualificato come omicidio, sarebbe stata appropriata una condanna di al massimo 15 anni.
Con il suo verdetto, il tribunale ha seguito in larga misura le richieste dell'accusa. Il pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo.
Uccisa a coltellate davanti all'ingresso di casa
L'uomo era stato rilasciato dal carcere appena tre settimane prima del crimine. Aveva scontato una pena detentiva parzialmente con la condizionale per violenza, frode e altri reati.
Durante questo periodo, la donna aveva chiesto il divorzio e si era rivolta a un altro uomo. Appena uscito dal carcere, il marito ha cominciato molestarla e minacciarla. Gli era stato pertanto vietato di avere contatti con lei e di accedere a determinate aree, quali l'appartamento.
Il 13 ottobre 2021, ha aspettato all'ingresso di casa che la moglie rientrasse. L'ha aggredita con un coltello e l'ha ferita mortalmente. Poi si è conficcato il pugnale nello stomaco e si è allontanato. Circa mezz'ora dopo si è presentato alla stazione di polizia. Il coltello non è mai stato ritrovato.
Non ricorda nulla dell'uccisione della moglie
In precedenza, alcuni passanti avevano chiamato la polizia, allertati dalle grida della donna, che chiedeva aiuto. Intervenuti verso le 20.45, gli agenti della comunale avevano rinvenuto la 30enne riversa a terra e priva di conoscenza, con ferite da taglio. Vani i tentativi di rianimarla prodigati dai soccorritori.
In tribunale il 48enne ha dichiarato di non ricordare nulla del crimine. Si è descritto come un uomo tranquillo. Secondo la sua versione, la moglie, anch'essa turca, lo aveva spesso insultato.
Il suo avvocato difensore ha anche incolpato invano la vittima della propria morte.