Arte e guerra ZH – Lista alternativa: «collezione Bührle venga donata alla città»

falu, ats

1.12.2021 - 17:01

Il partito di estrema sinistra Lista alternativa (AL) vuole che la collezione Bührle, attualmente esposta al Kunsthaus, venga donata alla città di Zurigo. (foto d'archivio)
Il partito di estrema sinistra Lista alternativa (AL) vuole che la collezione Bührle, attualmente esposta al Kunsthaus, venga donata alla città di Zurigo. (foto d'archivio)
Keystone

Secondo il partito di estrema sinistra Lista alternativa (AL) di Zurigo, la Fondazione Bührle dovrebbe donare la sua controversa collezione alla città di Zurigo. L'AL si aspetta una ricerca di provenienza indipendente e una presentazione «disadorna» della collezione.

1.12.2021 - 17:01

Secondo l'AL, una donazione permetterebbe inoltre di restituire le opere ai loro vecchi proprietari. Il partito ha presentato oggi un postulato in consiglio comunale chiedendo di esaminare come la Fondazione Bührle «può essere persuasa» a donare la sua collezione alla città.

Questo permetterebbe alla città e al Kunsthaus di Zurigo di risolvere i «problemi morali» in cui si sono invischiati. Una donazione sarebbe un segnale di voler trattare la storia della collezione senza riserve.

«Quadri non tossici» nel patrimonio del Kunsthaus

La città dovrebbe fornire le finanze per la valutazione, chiede l'AL nella sua proposta. In seguito, i quadri dichiarati come «non tossici» potrebbero essere integrati nel patrimonio del Kunsthaus. Inoltre, una donazione soddisferebbe lo scopo della fondazione, cioè l'esposizione pubblica delle opere e la loro conservazione a Zurigo.

Il partito aveva già presentato un postulato sulla collezione Bührle il 10 novembre scorso insieme a PS e Verdi, nel quale veniva richiesto che la sala di documentazione nell'edificio dell'ampliamento fosse riprogettata da esperti indipendenti e liberata da «abbellimenti».

Città e cantone scontenti

Il dibattito sulla collezione Bührle esposta nel nuovo ampliamento del Kunsthaus si è riacceso all'inizio di novembre dopo che gli ex membri della Commissione Bergier, che ha indagato sul ruolo della Svizzera nella Seconda Guerra mondiale, avevano rivolto pubblicamente aspre critiche. In seguito anche il Cantone e la città di Zurigo e la stessa Collezione Bührle si erano espressi.

La città e il cantone chiedono congiuntamente una valutazione indipendente della ricerca condotta fino ad oggi. La Fondazione Collezione Bührle aveva annunciato il mese scorso di essere disposta ad una tale valutazione pur ritenendo che il chiarimento dell'origine delle sue opere sia stato fatto «nel modo più completo».

Direttore lascia a fine anno

A metà novembre è stata resa nota la decisione del direttore della Fondazione Collezione Bührle, Lukas Gloor, di lasciare a fine anno. «Il mio compito è finito. I quadri si trovano al Kunsthaus», aveva dichiarato Gloor in un'intervista al «Sonntagsblick», spiegando i motivi che l'hanno spinto a lasciare. Aveva inoltre minacciato di ritirare le opere dal Kunsthaus se la città avesse voluto dettare al museo come la collezione dovesse essere spiegata al pubblico.

La collezione Bührle è sospettata di contenere arte depredata. Emil Georg Bührle era diventato l'uomo più ricco della Svizzera dell'epoca grazie ai traffici di armi durante e dopo la Seconda Guerra mondiale. Nel novembre 2020, uno studio dell'Università di Zurigo ha attestato che la creazione della sua collezione di livello mondiale è stata resa possibile dall'immensa fortuna accumulata con il materiale bellico.

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