Zurigo Sciopero delle donne nonostante la pandemia, assolta 23enne

pl, ats

21.4.2021 - 15:11

Un momento della manifestazione delle donne, il 14 giugno 2020, sulla Langstrasse a Zurigo (foto d'archivio)
Un momento della manifestazione delle donne, il 14 giugno 2020, sulla Langstrasse a Zurigo (foto d'archivio)
Keystone

Era accusata di aver partecipato all'organizzazione di una manifestazione femminista tenuta a Zurigo il 14 giugno 2020, nel primo anniversario dello sciopero delle donne: la 23enne è però stata assolta dal Tribunale distrettuale.

Keystone-SDA, pl, ats

La manifestazione non era stata autorizzata, perché nessuno aveva indicato all'autorità una persona di contatto, né era previsto un piano di protezione. Stando a varie fotografie aveva riunito più di 300 donne – il limite fissato all'epoca per gli assembramenti – che dalla Limmatplatz erano sfilate lungo la Langstrasse.

Al punto di arrivo, sulla Helvetiaplatz, la 23enne aveva impugnato un megafono per annunciare che la manifestazione era «ufficialmente finita». La giovane donna era quindi stata convocata dalla polizia in qualità di co-organizzatrice della manifestazione.

Con un decreto d'accusa, il Ministero pubblico l'ha in seguito condannata a una pena pecuniaria di 80 aliquote giornaliere da 30 franchi: senza condizionale perché la donna un anno prima aveva già subito una condanna per un sit-in davanti alla sede del Credit Suisse sulla Paradeplatz.

Al dibattimento odierno si è arrivati in seguito a un ricorso contro il decreto d'accusa. Il tribunale è arrivato alla conclusione che il solo fatto di avere impugnato un megafono non prova che la donna abbia preso parte all'organizzazione della manifestazione.

Da notare che all'epoca soltanto chi organizzava raduni poteva essere sanzionato per aver violato le misure dell'ordinanza Covid, ma non i partecipanti.

La femminista dovrà comunque pagare una multa di 200 franchi per essersi rifiutata di lasciare la Helvetiaplatz, nonostante le ripetute richieste della polizia. In aula la donna si è rifiutata oggi di fare qualsiasi dichiarazione.

Il suo avvocato ha criticato la disparità di trattamento per i raduni organizzati durante la pandemia, con la polizia che a suo dire reprime in modo rigoroso la manifestazione delle donne, ma lascia indisturbati gli oppositori alla misure anti-Covid e i negazionisti della pandemia.