Il Museo nazionale di Zurigo rende omaggio ad Anna Frank e alla sua famiglia. Il suo diario ha scosso il mondo dopo l'Olocausto. Meno noto è il fatto che la diffusione globale ebbe in gran parte origine in Svizzera.
Keystone-SDA, pl, ats
08.06.2022, 13:29
08.06.2022, 13:52
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La mostra «Anna Frank e la Svizzera», che può essere visitata fino al 6 novembre, fornisce attraverso oggetti, foto e documenti, delle istantanee della vita della famiglia Frank, diventata simbolo del destino di innumerevoli famiglie ebree durante il secondo conflitto mondiale, scrive oggi in una nota il Museo nazionale.
Il padre unico sopravvissuto
Il diario di Anna Frank ripercorre la cronaca della vita quotidiana segnata da paura e fame di otto persone ebree, chiuse per 735 giorni in un nascondiglio di Amsterdam per sfuggire ai nazisti. La mostra presenta innanzitutto il facsimile del diario e ne sviluppa i racconti, rendendo tangibili le condizioni in cui sono stati scritti.
Mentre Anna, le sue sorelle e la madre furono assassinate nei campi di concentramento nazisti, suo padre, Otto Frank, rimase in vita e fece ritorno da Auschwitz nel 1945. Apolide, decise di stabilirsi infine in Svizzera, da dove rese celebre il lascito di sua figlia.
I due rami della famiglia ad Amsterdam e Basilea
Il diario di Anna Frank è un appello all'umanità e alla tolleranza ed è entrato nel panorama della letteratura internazionale. La mostra collega la vicenda della fuga della famiglia Frank ad Amsterdam con quella dei suoi parenti in esilio a Basilea. Le storie parallele dei due rami della famiglia durante la Seconda Guerra mondiale fanno emergere le minacce specifiche che gravavano sulla popolazione ebraica nei due piccoli paesi europei.
L'esposizione è stata realizzata in collaborazione con l'Anne Frank Fonds di Basilea e il Familie Frank Zentrum di Francoforte, che custodisce l'archivio di famiglia.