Ambiente A Parigi 175 Paesi riuniti contro l'inquinamento da plastica

SDA

29.5.2023 - 10:56

L'obiettivo è porre fine all'uso di plastiche monuso
L'obiettivo è porre fine all'uso di plastiche monuso
Keystone

I rappresentanti di 175 Paesi si riuniscono a Parigi, da oggi e fino al 2 giugno, per il secondo round di negoziati volto a preparare il trattato internazionale contro l'inquinamento della plastica.

29.5.2023 - 10:56

Tra gli obiettivi, porre fine all'uso di plastiche monuso entro il 2040 ma diversi Paesi dell'Unione europea, tra cui la stessa Francia, si spingono oltre, invocando un taglio obbligatorio della produzione di plastica.

«Se non agiamo, nel 2050 gli oceani avranno più plastica che pesci», avverte la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna. Intervistata dalla France Presse, la direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, Inger Andersen, ricorda da parte sua che oggi «abusiamo della plastica perché è a buon mercato. Ma questa ha conseguenze sull'ambiente, sugli oceani, sulla fauna e la flora».

Rifiuti o microparticelle di plastica vengono ritrovati ovunque, incluso nella fossa delle Marianne, a 10'000 metri di profondità nell'Oceano Pacifico o sull'Himalaya, dove un esploratore francese e la sua equipe hanno appena rinvenuto 1,6 tonnellate di rifiuti plastici.

Limitare l'utilizzo di plastiche monouso

Prima ambizione del trattato è restringere l'uso delle plastiche monouso, che rappresentano 40% del volume prodotto. Ma prima di giungere a questo obiettivo i Paesi riuniti nella capitale francese discuteranno delle regole, del metodo di governance (decisioni a maggioranza o all'unanimità?) e delle ambizioni del futuro trattato.

A dicembre 2022, nel primo round negoziale organizzato in Uruguay, i partecipanti non sono riusciti a trovare un accordo sull'organizzazione le trattative.

Un'altra questione riguarda la natura volontaria o vincolante della riduzione di plastica. L'Unione europea, insieme a diversi Paesi africani e Latinoamericani (una cinquantina in tutto) vogliono un accordo vincolante dal 2040 mentre gli Stati Uniti sembrano favorevoli ad un accordo internazionale, ma senza particolari costrizioni.

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