Tensione in Francia Gli 007 francesi lanciano l'allarme: «Possibili problemi di ordine pubblico alle elezioni»

SDA

25.6.2024 - 20:47

Le forze dell'ordine saranno pronte a intervenire
Le forze dell'ordine saranno pronte a intervenire
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Elezioni sempre più cariche di tensione in Francia. Dopo l'allarme di Emmanuel Macron sul rischio di «guerra civile» che sarebbe indotta dall'applicazione dei programmi degli «estremisti» di destra o sinistra, il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha rincarato la dose: per domenica prossima, data del primo turno delle legislative, ma soprattutto per il 7 luglio, giorno del ballottaggio che sancirà i partiti vincitori della contesa elettorale, si prevedono «possibili problemi di ordine pubblico».

A dirlo, stavolta, non è un protagonista della competizione elettorale, ma una nota dei «Reinsegnements», i servizi di informazione interni. La minaccia è soprattutto quella di «estremisti radicali», ma non mancano rischi all'estrema destra e all'estrema sinistra.

Sale quindi ancora il livello della tensione per queste che sono considerate le elezioni a più alta tensione della storia recente. Lunedì erano state le parole di Macron sui rischi di «guerra civile» derivanti dai programmi degli «estremisti» a suscitare polemiche e reazioni.

«Un presidente non dovrebbe dire queste cose»

Il capo dello Stato aveva ravvisato nell'estrema destra «che tratta le persone legandole a una religione o a un'origine» una possibile «spinta alla guerra civile».

Ma anche La France Insoumise (Lfi), dalla parte opposta dello schieramento, propone «una forma di comunitarismo» che identifica «le persone soltanto con la loro appartenenza religiosa o comunitaria».

«Un presidente della Repubblica non dovrebbe dire queste cose. Io vorrei ristabilire la sicurezza per tutti i francesi», ha detto Jordan Bardella, candidato premier dell'estrema destra del Rassemblement National (Rn).

Mélenchon ha accusato Macron di agitare lo spettro della guerra civile

Sul versante Lfi, il leader Jean-Luc Mélenchon ha accusato Macron di agitare lo spettro della guerra civile per aumentare la tensione e la paura: «Lui, per gettare benzina sul fuoco, è sempre presente – ha detto -. Al momento, la guerra civile l'ha scatenata lui in Nuova Caledonia, facendo deportare nei penitenziari del territorio metropolitano francese le persone prese e arrestate laggiù».

In serata è entrato in scena il ministro dell'Interno, Gèrald Darmanin, che ha annunciato che uscirà dal governo se sarà rieletto, per dedicarsi alla sua circoscrizione nel nord del Paese con un «progetto».

In mattinata, Darmanin ha diffuso il contenuto di alcune «note dei servizi di informazione» da lui ricevute. In cui non si parla del momento dell'eventuale applicazione dei programmi «estremisti», ma emergono «possibili problemi di ordine pubblico» per le giornate delle elezioni legislative anticipate, il 30 giugno e «con maggiore certezza, il 7 luglio, la giornata del secondo turno».

Rischi in base ai vari scenari

Le note degli 007 riguardano i rischi in base ai vari scenari che scaturirebbero dai diversi risultati e che si ipotizzano in vari luoghi del Paese. Si parla – ha detto Darmanin – «di ultrasinistra e ultradestra, per motivi diversi».

«Fin da domani (mercoledì ndr) – ha spiegato il ministro – ho convocato una riunione dei responsabili della polizia, della gendarmeria, dei servizi di informazione per fare in modo non soltanto che i due turni elettorali si svolgano in modo libero e democratico, ma che che i risultati delle urne siano rispettati da tutti».