Guerra ibrida Allerta in Europa sui roghi dolosi, dietro ci sarebbe la lunga mano di Mosca

SDA

31.5.2024 - 14:10

Dietro alla serie di roghi dolosi che infiamma mezza Europa, non ci sarebbe una squadra di piromani seriali.

Immagine illustrativa d'archivio.
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Keystone-SDA

I funzionari dei servizi segreti europei e statunitensi pensano che sia lo zampino russo a dare alle fiamme abitazioni, negozi e magazzini in Germania, Polonia, Repubbliche baltiche e Regno Unito.

Secondo quanto riporta il «Guardian», gli attacchi sarebbero ordinati, coordinati e finanziati dalla Russia come arma ibrida per destabilizzare il sostegno delle democrazie occidentali all'Ucraina.

Ecco i siti maggiormente colpiti

Il fuoco ha divorato di recente il più grande centro commerciale della Polonia, un magazzino nella zona industriale di Leyton, a est di Londra, e il negozio Ikea di Vilnius.

Ma non sono solo gli incendi a preoccupare: ci sono anche i graffiti antisemiti sul memoriale della Shoah a Parigi e tentativi di sabotaggio a diverse strutture militari in Baviera.

Una «guerra ombra» contro l'Europa

I sospetti dell'intelligence sono stati esplicitati anche da alcuni leader europei. La premier estone Kaja Kallas ha dichiarato che la Russia sta conducendo «una guerra ombra» contro l'Europa, mentre l'omologo polacco Donald Tusk ha comunicato l'arresto di 12 persone con l'accusa di «percosse, incendi dolosi e tentati incendi dolosi» commessi su ordine dei servizi russi.

Il Cremlino non si sporcherebbe le mani direttamente: l'intelligence avrebbe infatti assoldato professionisti «del mondo criminale», individuandoli tra «cittadini di Ucraina, Bielorussia e Polonia».

Agli arrestati in Polonia si aggiunge un uomo britannico accusato di aver pianificato l'incendio al magazzino londinese, dopo essere stato presumibilmente reclutato dall'intelligence russa.

Il Crown Prosecution Service ha affermato che era impegnato «in azioni contro imprese legate all'Ucraina a vantaggio dello Stato russo».

Minaccia presa seriamente

La preoccupazione che questi attacchi siano opera della Russia è tale che la questione è stata sollevata in un vertice sulla difesa dell'Unione europea tenuto martedì a Bruxelles, che ha visto la partecipazione dei ministri degli esteri e della difesa.

Un ministro, che come riferisce il «Guardian» ha chiesto di restare anonimo, ha detto di essere profondamente preoccupato per «il sabotaggio fisico, organizzato, finanziato e compiuto dagli agenti russi».

«La strategia di Mosca è divide et impera»

A margine dell'incontro, il ministro della difesa estone Hanno Pevkur ha affermato che il suo paese è già da tempo vittima del sabotaggio russo.

«Hanno assunto 10 persone per attaccare l'auto del ministro degli interni e quella di un giornalista», ha detto, riferendosi a un episodio dello scorso febbraio, quando i finestrini delle auto del ministro degli interni Lauri Läänemets e di un reporter sono stati vandalizzati.

«Questo è il comportamento normale della Russia, sempre più aggressiva nei confronti dei paesi europei e della Nato», ha concluso Pevkur.

«La strategia di Mosca è divide et impera», ha osservato Andrea Kendall-Taylor, ex funzionario dell'intelligence statunitense. Un tentativo di creare disordini, insofferenza e rivalità che prende la forma del fuoco.