Guerra in Ucraina Il Papa insiste sulla necessità di una pace immediata e pensa di andare a Kiev

SDA

2.4.2022 - 14:34

Papa Francesco ha chiesto ancora una volta la fine della guerra in Ucraina.
Papa Francesco ha chiesto ancora una volta la fine della guerra in Ucraina.
Keystone

In Ucraina infuria la battaglia e tra chi insiste sulla necessità di una pace immediata c'è il Papa che da Malta, dove è arrivato stamattina, ha fatto capire di star pensando davvero all'ipotesi di andare a Kiev, raccogliendo l'invito degli ucraini.

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«Se l'ipotesi esiste? Sì è sul tavolo» ha risposto ai cronisti durante il volo verso l'isola, criticando poi ancora una volta questa guerra e invocando «una misura umana davanti all'aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una guerra fredda allargata che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni».

Francesco ha anche puntato il dito contro «qualche potente, tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti» che «provoca e fomenta conflitti». «Pensavamo che invasioni di altri Paesi, brutali combattimenti e minacce atomiche fossero ricordi oscuri di un passato lontano, – ha spiegato il Pontefice – ma il vento gelido della guerra, che porta solo morte, distruzione e odio, si è abbattuto con prepotenza sulla vita di tanti e sulle giornate di tutti».

In attesa che gli appelli alla pace vengano recepiti, gli scontri sul terreno continuano. Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la distruzione delle piste d'atterraggio militari a Poltava e Dnipro, l'abbattimento di «due elicotteri ucraini Mi-24 vicino alla città di Sumy», di «381 droni ucraini, 1.882 carri armati e 203 sistemi di lancio multiplo di razzi dal 24 febbraio». Oltre all'eliminazione di «786 cannoni e mortai di artiglieria da campo».

Sarebbero stati uccisi «17.800 militari russi»

Secondo un conteggio delle forze armate di Kiev riportato da Ukrainska Prava, invece, dall'inizio del conflitto, sarebbero stati uccisi «17.800 militari russi», catturati «un migliaio di soldati» e sarebbero stati abbattuti «143 aerei, 134 elicotteri e 631 carri armati».

Sempre secondo lo Stato maggiore di Kiev, poi, i russi avrebbero cominciato «a mobilitare unità in Transnistria», al fine «di condurre provocazioni e svolgere azioni dimostrative al confine con l'Ucraina». Mentre nella centrale nucleare di Chernobyl sarebbe stata issata «di nuovo la bandiera dell'Ucraina al suono dell'inno nazionale».

Il presidente Zelensky, dopo aver ribadito che non rinuncerà mai ad alcun territorio ucraino, e tornato a dire, contrariamente a quanto dichiarato nei giorni scorsi, che «non ammettere l'Ucraina nella Nato è un errore» perché Kiev renderebbe l'Alleanza «molto più forte».