La polizia è ancora sul posto, in serata, dopo quanto successo a Treviri.
La polizia è ancora sul posto, in serata, dopo quanto successo a Treviri.
Secondo un portavoce della polizia «ci sono diversi morti e una serie di feriti gravi e molto gravi».
Un'auto ha investito nel primo pomeriggio diverse persone nella zona pedonale di Treviri, uccidendo almeno quattro persone.
Germania: auto contro pedoni, almeno due morti a Treviri - Gallery
La polizia è ancora sul posto, in serata, dopo quanto successo a Treviri.
La polizia è ancora sul posto, in serata, dopo quanto successo a Treviri.
Secondo un portavoce della polizia «ci sono diversi morti e una serie di feriti gravi e molto gravi».
Un'auto ha investito nel primo pomeriggio diverse persone nella zona pedonale di Treviri, uccidendo almeno quattro persone.
Accesa ieri la prima candela della tipica corona dell'avvento, un nuovo trauma collettivo travolge la Germania: un uomo ha investito la folla con un Suv nell'area pedonale di Treviri, uccidendo cinque persone e ferendone quindici. Fra le vittime anche una bimba molto piccola, di appena 9 mesi.
L'aggiornamento del bilancio è stato fornito in tarda serata via Twitter dalla Polizia locale.
Il conducente dell'auto, un tedesco di 51 anni proveniente dalla zona, è stato fermato dalla polizia quattro minuti dopo l'attacco. Per ore si è pensato a un attentato, ma la procura ha escluso che dietro il gesto vi fosse un movente politico o terroristico.
Chi si è messo oggi a correre ad alta velocità fra i passanti non ha precedenti penali, era ubriaco e sarà sottoposto a una perizia psichiatrica, dal momento che non si esclude che quel che ha fatto possa essere stato l'esito di una malattia, «di una costruzione psichiatrica» della realtà.
«La traiettoria a zig zag è stata scelta in modo mirato, per colpire e far male», ha però anche spiegato in serata il ministro dell'interno del Land della Renania-Palatinato (ovest), Roger Lewentz, incontrando la stampa.
«Il giorno più nero per Treviri dalla Seconda guerra mondiale»
«È il giorno più nero per Treviri dalla Seconda guerra mondiale», il commento del sindaco della città di circa 112'000 abitanti Wolfram Leibe, visibilmente provato. «Sono profondamente sconvolto. Vediamo sempre queste immagini in altre città. E pensiamo che qui non possa accadere. Invece adesso è successo, proprio da noi. Io non riesco a smettere di chiedermi come sia possibile che qualcuno faccia una cosa del genere».
Anche Angela Merkel ha inviato un messaggio di cordoglio, twittato dal suo portavoce, per esprimere «la grande tristezza» provocata dalle notizie di Treviri, la vicinanza ai feriti e la partecipazione al dolore dei parenti delle vittime.
Nel bilancio del massacro oltre alla bimba, la cui madre è ricoverata in ospedale, ci sono una ragazza di 25 anni, un uomo di 45 e una donna di 73. Non si conosce l'identità della quinta vittima. Inoltre quattro persone risultano in condizioni gravi, cinque in condizioni serie e sei sono rimaste lievemente ferite.
«Non vi sono indizi che lascino pensare a un movente politico, terroristico o religioso», ha spiegato il procuratore Peter Fritzen in conferenza stampa. Il soggetto arrestato risponde infatti di omicidio in quattro casi e di lesioni gravi a danno di una serie di persone.
La dinamica dell'accaduto
L'allarme per la polizia è scattato verso le 14.00. A bordo di un Suv metallizzato, guidando a fortissima velocità, l'uomo ha imboccato la Simeonstrasse che porta verso la famosa Porta Nigra, e poi la Christophstrasse, dove la polizia è riuscita a neutralizzarlo, nel giro di pochi minuti. Prima che accadesse anche di peggio, è stato fatto notare.
Nella sua corsa il Suv ha travolto un sacco di gente: «le abbiamo viste volare», hanno raccontato subito i testimoni rimasti sconvolti e a loro volta soccorsi in preda allo shock da personale specializzato. Sono decine infatti le persone profondamente traumatizzate per quello che hanno vissuto oggi nella città renana.
E tutta Treviri è stata subito coinvolta: le scuole hanno contattato i genitori degli allievi chiedendo di prelevarli personalmente per non farli rientrare a casa da soli, come accade invece normalmente in Germania. A lungo nel pomeriggio il centro storico di una comunità vivace, anche grazie alla presenza di moltissimi studenti, è rimasto chiuso a tutti.
Nel giro di qualche ora la polizia ha fatto rientrare l'allarme, dichiarando finito il pericolo per i residenti. Ma le strade si sono svuotate: sono rimaste soltanto le luminarie, accese da qualche giorno in vista di un Natale che già in tanti si aspettano così difficile a causa della pandemia. E che come ogni anno riporta alla memoria dei tedeschi l'attentato di Anis Amri, il tunisino che investì la folla su un camion al mercatino di Natale di Berlino.
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