Commemorazione Berlino chiede perdono a 50 anni dalla strage di Monaco

SDA

5.9.2022 - 20:27

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (sinistra) e Izchak Herzog, presidente d'Israele, presso il memoriale durante l'evento commemorativo in occasione del cinquantesimo anniversario dell'attacco agli atleti israeliani dei Giochi Olimpici di Monaco nel 1972.
Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (sinistra) e Izchak Herzog, presidente d'Israele, presso il memoriale durante l'evento commemorativo in occasione del cinquantesimo anniversario dell'attacco agli atleti israeliani dei Giochi Olimpici di Monaco nel 1972.
KEYSTONE/DPA/Sven Hoppe

«Vi chiedo perdono come capo di Stato di questo Paese e a nome della Repubblica federale di Germania. Chiedo perdono per la mancanza di protezione degli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco e per la mancanza di chiarimenti successivi su come sia stato possibile quello che è successo».

Keystone-SDA

Sono state le parole pronunciate oggi, lunedì, dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier durante le celebrazioni a Fuerstenfeldbruck del 50esimo anniversario della strage alle Olimpiadi di Monaco 1972.

In apertura del suo intervento, il presidente tedesco ha elencato i nomi degli 11 sportivi israeliani trucidati il 5 e 6 settembre di 50 anni fa, durante l'attacco del gruppo terroristico palestinese Settembre Nero.

Il commando palestinese uccise subito due membri della squadra olimpica israeliana e ne prese altri nove in ostaggio, chiedendo in cambio la liberazione di oltre 200 palestinesi incarcerati in Israele e dei leader della Raf tedesca, Andreas Baader e Ulrike Meinhof.

Durante un successivo e disastroso blitz da parte della polizia tedesca, morirono tutti e nove gli atleti israeliani e un poliziotto tedesco, anch'egli ricordato oggi da Steinmeier. Degli otto membri di Settembre Nero, ne furono uccisi cinque.

«Un triplo fallimento tedesco»

A Fuerstenfeldbruck, alla presenza dei parenti delle vittime e del presidente israeliano Isaac Herzog, Steinmeier ha chiesto perdono per quello che ha definito «un triplo fallimento tedesco».

Il primo è stato l'incapacità di garantire la sicurezza degli atleti israeliani venuti alle Olimpiadi nel «Paese dei colpevoli dei crimini della Shoah». Il secondo è stato quello dell'operazione di polizia, fatta di «errori terribili e letali».

Il terzo fallimento, ha sottolineato Steinmeier, è stata infine l'incapacità di Berlino di fornire chiarimenti ai familiari degli uccisi, così come la scelta di rifugiarsi «nella rimozione, nell'oblio».

Un risarcimento per le vittime di quasi 30 milioni di euro

Pochi giorni fa, dopo anni di tensione, Berlino ha raggiunto un accordo con gli eredi delle vittime per un risarcimento complessivo di 28 milioni di euro e per l'istituzione di una commissione di storici tedeschi e israeliani che dovrà appurare nuovamente cosa accadde 50 anni fa.

Parlando alla celebrazione, il capo di Stato israeliano Herzog ha detto che l'accordo «è un passo morale importante e giusto», e ha ringraziato personalmente Steinmeier.

Il presidente tedesco ha anche sottolineato come a Monaco nel 1972 fallì tragicamente lo sforzo di mostrare la Germania dell'Ovest come una «democrazia pacifica e amichevole» e far dimenticare così le olimpiadi naziste di Berlino del 1936.

Restano ancora aperte molte domande

Per i terroristi, il villaggio olimpico in Baviera diventò invece «un palcoscenico internazionale per l'odio e la violenza contro gli ebrei», ha aggiunto. Steinmeier ha anche detto che la responsabilità degli omicidi è degli «autori palestinesi e dei loro aiutanti libici», ribadendo però subito dopo, nuovamente, le colpe tedesche.

Poi ha affermato che restano aperte molteplici domande: «Perché gli autori sopravvissuti dell'attacco sono stati deportati così rapidamente e non sono mai stati perseguiti? Quali erano esattamente i collegamenti degli autori con gli estremisti di destra tedeschi e con la Raf? La Germania ignorò gli avvertimenti di Israele? E perché l'aiuto israeliano alla liberazione fu rifiutato?». Spetterà ora alla nuova commissione di storici trovare le risposte.