Tensioni Biden sfida Putin, pronte nuove sanzioni per Navalny

SDA

20.6.2021 - 20:23

Joe Biden non fa sconti sui diritti umani e sfida Vladimir Putin con nuove sanzioni a Mosca per il caso Navalny, rischiando di compromettere il disgelo iniziato quattro giorni fa con il vertice di Ginevra.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
KEYSTONE/AP/Evan Vucci

20.6.2021 - 20:23

«Abbiamo già sanzionato la Russia per l'avvelenamento di Alexei Navalny e non l'abbiamo fatto da soli ma radunando i nostri alleati in uno sforzo collettivo per punire l'uso di un agente chimico contro un suo cittadino sul suolo russo», ha spiegato alla Cnn il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ricordando le prime sanzioni russe dell'amministrazione Biden (insieme alla Ue) il 2 marzo scorso contro sette alti dirigenti di Mosca, compreso il capo dei servizi segreti Fsb.

«Ora stiamo preparando un altro pacchetto di sanzioni da applicare a questa vicenda», ha annunciato, senza entrare nei dettagli.

Mossa a sorpresa

Una mossa inaspettata, arrivata peraltro mentre l'ambasciatore russo Anatoli Antonov era in volo per tornare a Washington auspicando con «ottimismo» un «lavoro costruttivo per costruire relazioni eque e pragmatiche».

Il suo ritorno, insieme a quello del collega americano John Sullivan a Mosca dopo mesi di reciproco allontanamento, è uno dei pochi passi concordati al summit dai due leader in segno di distensione, per riavviare il dialogo.

Scontro acceso su Navalny

Alla vigilia del faccia a faccia, Biden aveva lanciato un monito, avvisando che l'eventuale morte dell'oppositore russo, di cui chiede la liberazione, «sarebbe una tragedia» e «non farebbe che deteriorare le relazioni di Mosca col mondo. E con me».

Ma nella conferenza stampa post vertice, Putin era stato provocatorio, affermando che Navalny aveva «deliberatamente» violato la legge per farsi arrestare e paragonando le proteste pacifiche dei suoi sostenitori a favore di elezioni libere con l'assalto dei fan di Donald Trump contro il Congresso Usa per ribaltare l'esito del voto.

Una piccola speranza di dialogo

All'indomani il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov aveva rincarato la dose, spiegando che a Navalny potrebbe essere permesso di andare negli Stati Uniti solo «se si scoprisse improvvisamente che è un cittadino americano e lavora per i servizi segreti» di quel Paese, «o meglio, se verrà confermato ufficialmente dagli americani».

Un'accusa che il Cremlino gli muove da tempo. Putin tuttavia ha cercato di tenere viva la fiamma di speranza accesa dal vertice, assicurando che è «pronto a continuare questo dialogo nella stessa misura della parte americana». Ora bisognerà vedere quale sarà la sua reazione dopo l'annuncio di nuove sanzioni.

Bestia nera del presidente russo e del suo entourage, che ha accusato di corruzione e repressione, Navalny è stato arrestato e perseguito più volte dalla giustizia russa. Lo scorso gennaio fu arrestato non appena rimise piede in Russia dalla Germania, dove era stato curato per il presunto avvelenamento che aveva fatto temere per la sua vita e per il quale si sospettano i servizi segreti russi.

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