Bielorussia Sempre più drammatica la crisi dei migranti sulla rotta dell'Europa dell'est

SDA

10.11.2021 - 21:32

La situazione dei migranti al confine con la Polonia
La situazione dei migranti al confine con la Polonia
dpa

Centinaia di migranti disperati che nella gelida notte bielorussa sfondano le recinzioni di filo spinato per entrare in Polonia. Più di 50 arrestati e gli altri respinti dalle forze di sicurezza di Varsavia, che ha schierato 15 mila soldati a presidiare il confine, dove restano accampate oltre duemila persone. È sempre più drammatica la crisi dei migranti sulla rotta dell'Europa dell'est.

«Terrorismo di Stato» da parte di Minsk, l'ha definito oggi il premier polacco Mateusz Morawiecki, che ieri aveva accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere la «mente» dietro l'escalation. Parole che Mosca respinge come «irresponsabili e inaccettabili», accusando a sua volta l'Europa di usare l'emergenza come scusa per imporre nuove sanzioni al regime di Aleksandr Lukashenko.

Con il leader del Cremlino ha parlato oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel, chiedendogli di usare la sua «influenza» per porre fine alla «disumana e del tutto inaccettabile strumentalizzazione dei migranti contro l'Unione europea attraverso il regime bielorusso».

Ma per tutta risposta Mosca ha mandato due bombardieri a lungo raggio Tupolev Tu-22M3 in ricognizione sui cieli di Minsk.

Il presidente del Consiglio europeo Michel a Varsavia

Per ribadire la vicinanza di Bruxelles, a Varsavia è volato oggi il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, innescando però uno scontro interno all'Unione con la riapertura del dibattito sul finanziamento di muri anti-migranti.

«Secondo il servizio legale del Consiglio europeo il finanziamento è possibile. È una decisione che deve essere presa dalla Commissione europea. Ma vedremo quale sarà il risultato del dibattito. La mia impressione è che dobbiamo chiarire cosa è possibile fare, se possiamo mostrare solidarietà su questo tema importante», ha detto Michel.

Dalla Commissione europea è giunta però una replica secca. «La presidente von der Leyen è stata chiara» sulla contrarietà alla costruzione di muri con fondi Ue, ha ribadito un suo portavoce, assicurando che «al momento non risulta che le risorse europee siano utilizzate per la costruzione di barriere», ma solo per «infrastrutture per il monitoraggio dei confini».

L'UE accelera sulle sanzioni economiche

Intanto l'Ue accelera sulle sanzioni economiche e annuncia di essere pronta a varare un nuovo pacchetto di misure contro almeno 29 esponenti del regime di Lukashenko e le compagnie aeree di cui venga provato il coinvolgimento nel traffico di migranti irregolari dal Medio Oriente – la bielorussa Belavia in testa, ma ombre si addensano anche sulla Turkish Airlines, che nega però ogni coinvolgimento.

Sanzioni che potrebbero anche essere concordate con gli Stati Uniti, ha annunciato von der Leyen incontrando il presidente Usa Joe Biden a Washington. Lunedì il via libera alla stretta sarà sul tavolo dei ministri degli Esteri, mentre Morawiecki ha sollecitato un vertice straordinario dei leader.

Alla Polonia ha ribadito il suo sostegno anche la Nato. E domani il caso sarà al centro di una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Sulla crisi umanitaria è intervenuto anche il Papa

Sulla crisi umanitaria è intervenuto oggi anche il Papa. «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande, che servono con umiltà e amore, che benedicono e non maledicono, che conquistano la terra con la benedizione», ha detto Francesco nell'udienza generale, citando san Giovanni Paolo II.

Sul terreno però la situazione resta tesa. Secondo il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, piccoli gruppi di migranti, principalmente curdi, stanno tentando di attraversare il confine da diversi punti, favoriti anche dalle zone boscose. In un video pubblicato sui social dalle autorità di Varsavia si vede un gruppo di persone, tra cui bambini, vicino a un tir nei pressi del confine e una persona con l'uniforme militare bielorussa, mentre in un altro si sentono apparenti spari intimidatori contro i migranti.

Una situazione drammatica per cui Merkel ha auspicato «il pieno accesso delle agenzie dell'Onu ai migranti bloccati in Bielorussia».

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