Birmania Tomba di una 19enne uccisa profanata dalle forze di sicurezza

SDA

13.3.2021 - 08:18

La tomba della 19enne Angel, simbolo delle proteste in Birmania, è stata profanata dalle forze di sicurezza.
La tomba della 19enne Angel, simbolo delle proteste in Birmania, è stata profanata dalle forze di sicurezza.
Keystone

Una colata di cemento e spazzatura sono comparsi a Mandalay, in Birmania, sulla tomba di Ma Kyal Sin detta Angel, la 19enne uccisa il 3 marzo durante una manifestazione. Il suo corpo è stato dissotterrato dalle forze di sicurezza, riporta la Cnn, e la tomba profanata.

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Gli agenti sarebbero penetrati nel cimitero durante la notte con la scusa di voler riesumare il cadavere per sottoporlo ad autopsia, poche ore dopo i funerali della giovane martire divenuta popolare sui social a cui avevano partecipato migliaia di persone.

La mattina seguente, come si vede in un filmato pubblicato dalla CNN commentato da testimoni, sulla tomba devastata c'erano lamette da barba, stivali di gomma, camici chirurgici, pale e un guanto di plastica insanguinato. La tomba di Angel era stata riempita di cemento, una spessa lastra grigia al posto dei fiori e dei tributi.

Secondo la Cnn, radiografie del cranio della ragazza svolte prima della sepoltura mostravano il proiettile che l'aveva colpita, chiaramente non del tipo consentito per fronteggiare una manifestazione pacifica, ed è forse questo particolare che le forze di sicurezza hanno tentato di occultare facendo sparire il corpo.

'Angel', una ragazza appassionata di danza e arti marziali, è morta dopo essere stata colpita alla testa durante una manifestazione contro il colpo di stato militare che ha spodestato il governo legittimamente eletto. La giovane, quando è stata colpita, indossava una maglietta con lo slogan «Andrà tutto bene», ed è diventata rapidamente un simbolo della lotta per la democrazia in Birmania, anche se non è l'unica adolescente vittima delle violenze di questi giorni.

Almeno 80 persone sono state uccise e centinaia ferite dal primo febbraio ad oggi, secondo le Nazioni Unite. Più di 2.000 persone sono state arrestate e di molte di loro non si è più avuta notizia.