Bosnia Dramma senza fine per i migranti al gelo, tende a Lipa

SDA

18.1.2021 - 20:43

Migranti nel campo di Lipa (foto d'archivio)
Migranti nel campo di Lipa (foto d'archivio)
Keystone

Nel nordovest della Bosnia-Erzegovina prosegue il dramma dei migranti senza un riparo adeguato e in balia della neve e del gelo a temperature abbondantemente sotto lo zero.

Alcune centinaia di profughi, nei boschi intorno alla cittadina di Velika Kladusa, al confine con la Croazia, hanno creato delle tendopoli di fortuna, cercando in tutti i modi di scaldarsi.

Si accendono fuochi con la legna e altro materiale, e in mancanza di acqua calda ci si lava nelle acque gelide dei ruscelli di montagna. Corsi d'acqua che, una volta attraversati senza incontrare poliziotti croati, come tutti sperano, conducono al di là del confine, in territorio Ue, ulteriore tappa verso i Paesi dell'Europa occidentale.

La situazione è ora molto più accettabile nel campo di Lipa, una ventina di chilometri distante da Bihac, gestito dalle autorità locali, dove i migranti soggiornano sotto le tende riscaldate allestite dalle forze armate bosniache, anche se resta da risolvere il problema dell'acqua calda. Sarebbe utile in realtà trasferire a Lipa alcune centinaia di container, che restano inutilizzati nel campo chiuso di Bira, nel centro abitato di Bihac, e di cui dispongono le organizzazioni internazionali.

Proteste impediscono il trasferimento al campo di Bira

Le ripetute proteste degli abitanti, appoggiati dalle autorità locali, hanno impedito il trasferimento di centinaia di migranti al campo di Bira. A Lipa scarseggia inoltre il cibo e non sono sufficienti due pasti caldi al giorno, nonostante gli sforzi della Croce rossa di Bihac, rimasta la sola delle organizzazioni umanitarie a operare a Lipa.

Sul fronte degli aiuti europei, il grosso dei fondi stanziati dalla Ue per far fronte alla crisi migratoria in Bosnia finora è stato gestito dall'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), che si è ritirata da Lipa alla fine dell'anno scorso.

Stando a notizie di fonte Oim, il totale stanziato dall'Ue alla stessa Oim o alle organizzazioni partner (Unicef, Unhcr, Dcr, Unfpa) dal giugno 2018 ad oggi ammonta a 76.851.217 euro, di cui sono stati spesi, fino al dicembre scorso, 51.560.327 euro. I fondi avanzati, attualmente sui conti dell'Oim, sono destinati a fornire aiuti fino al luglio 2021 per un importo di 25.290.890. Alle istituzioni bosniache dalla Ue sono affluiti in tutto 3,3 milioni di Euro, sempre secondo un rapporto dell'Oim.

Sono sette i centri di accoglienza migranti creati in Bosnia dal 2018 ad oggi – cinque nel Cantone Una-Sana nel nordovest, e due nei pressi di Sarajevo.

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