Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha sostenuto di aver «messo fine» all'operazione 'Lava Jato' perché, sotto l'attuale governo, «non c'è più corruzione da indagare». Lo riferisce G1, il portale di notizie del quotidiano O Globo.
In un discorso ieri nel palazzo presidenziale di Planalto a Brasilia, Bolsonaro ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti che «è un orgoglio, una mia grande soddisfazione, dire a questa stampa meravigliosa che non ho perseguito l'obiettivo di mettere fine a 'Lava Jato', ma che tale processo si è esaurito perché non c'è più corruzione nel governo».
Successivamente Bolsonaro, difendendo la sua politica di scelta delle candidature per le cariche pubbliche, ha aggiunto che questa «assenza di corruzione» non deve essere considerata una virtù, ma un obbligo».
Durante la sua vittoriosa campagna presidenziale Jair Bolsonaro si è riferito più volte in termini elogiativi a 'Lava Jato', nominando perfino come ministro della Giustizia il giudice Sergio Moro che da Curitiba aveva aperto una serie di processi contro personalità considerate corrotte, fra cui lo stesso ex presidente Luiz Inacio 'Lula' da Silva.
Lo scorso aprile, però, Moro è entrato in rotta di collisione con il governo e si è dimesso. Abbandonando l'incarico ha peraltro dichiarato che il capo dello Stato aveva cercato di interferire politicamente nell'autonomia della polizia federale, l'organismo responsabile delle operazioni come 'Lava Jato'.
Nonostante le parole di Bolsonaro, comunque, ieri la polizia federale brasiliana ha realizzato un'operazione a Rio de Janeiro contro dirigenti della Petrobras sospettati di aver ricevuto tangenti, nell'ambito di una operazione sviluppata proprio dagli investigatori del caso 'Lava Jato'.
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