UE-GB Brexit: May chiede il rinvio fino al 30 giugno

ATS

20.3.2019 - 14:09

La premier Theresa May alla Camera dei Comuni
La premier Theresa May alla Camera dei Comuni
Source: KEYSTONE/EPA

La premier britannica Theresa May chiede all'UE un rinvio breve della Brexit, limitato al 30 giugno. Lo ha detto la stessa May nel Question Time alla Camera dei Comuni annunciando di aver inviato una lettera al riguardo al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

May ha quindi escluso nettamente l'ipotesi di una proroga lunga, definendo «inaccettabile» la prospettiva che il Regno Unito possa dover partecipare alle prossime elezioni europee «a tre anni di distanza» dal risultato del referendum del 2016.

«Alcuni parlamentari hanno interpretato le parole» dello speaker come la necessità di «nuove modifiche all'Accordo. Questo ha reso impossibile chiedere un nuovo voto prima del Consiglio europeo. Tuttavia, resto intenzionata a riportare l'Accordo» a Westminster, ha scritto May nella lettera inviata a Tusk. May spiega di voler porre una «mozione per un'uscita ordinata dall'UE» e «se sarà approvata, confido che il Parlamento ratificherà l'intesa in modo costruttivo».

Le procedure per un nuovo voto sull'Accordo per la Brexit «non potranno essere completate prima del 29 marzo. Per questo motivo scrivo per informare il Consiglio europeo che il Regno Unito chiede una proroga dell'Articolo 50», aggiunge May.

Jeremy Corbyn: «May non di ha un piano»

Il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ha accusato nel Question Time il governo Tory di «incompetenza» e la premier «di non avere un piano». Corbyn ha annunciato che giovedì andrà anche lui a Bruxelles, prima del vertice UE a cui parteciperà May, per discutere del suo piano B con Michel Barnier e i vertici europei. Ha inoltre sfidato la premier a togliere dal tavolo lo spauracchio del no deal ed accettare un compromesso su una Brexit alternativa rispetto alla sua.

Il Partito Laburista britannico ha ribadito il suo «no all'accordo» sulla Brexit sostenuto dalla premier Tory e ha invocato «un nuovo governo». «Siamo nel mezzo di una crisi nazionale», ha denunciato Corbyn, attribuendone la responsabilità «all'incompetenza, ai fallimenti e alle intransigenze» del governo e del Partito Conservatore.

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