Bielorussia «C'è una bomba sull'aereo», così Minsk ingannò i piloti

SDA

25.5.2021 - 22:13

Ai piloti del velivolo deviare a Minsk è stato chiesto di deviare a Minsk per un atterraggio di emergenza per "motivi di sicurezza".
Ai piloti del velivolo deviare a Minsk è stato chiesto di deviare a Minsk per un atterraggio di emergenza per "motivi di sicurezza".
Keystone

«C'è una bomba sull'aereo che potrebbe essere fatta esplodere sopra Vilnius». Alle 9.30 di domenica un operatore dell'aeroporto di Minsk, citando «informazioni dei servizi speciali», avvertiva la cabina di pilotaggio del volo Ryanair diretto a Vilnius. E «raccomandava» di atterrare nella capitale bielorussa.

Le prime ricostruzioni arrivano dalle conversazioni tra un operatore aeronautico di Minsk e il cockpit dell'aereo. E lasciano aperti tutti i dubbi e le polemiche sulla vicenda che ha portato al dirottamento e alla cattura del reporter-oppositore Roman Protasevich, scatenando una bufera internazionale.

Dopo l'Europa sono scesi in campo anche gli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden, a poche ore dalla risposta compatta dei 27 a seguito del dirottamento del volo Ryanair a Minsk, con un pacchetto sostanziale di misure e di sanzioni (ancora da esplicitare, al di là della no-fly zone sui cieli bielorussi), ha lodato l'iniziativa degli alleati, ha chiesto ai suoi di studiare sanzioni mirate a stelle e strisce e ha chiesto «un'indagine internazionale» sull'accaduto.

L'opposizione bielorussa, guidata da Svetlana Tikhanovskaya, è andata per parte sua in pressing e ha chiesto di essere invitata al G7 di giugno in Cornovaglia.

Nel mentre gli effetti delle disposizioni europei iniziano a farsi vedere, con la cancellazione delle rotte verso l'Europa della Belavia, la compagnia di bandiera bielorussa, e il riordino delle rotte da parte delle aviolinee europee (ad esempio Air France) per evitare lo spazio aereo di Minsk.

Contraccolpi economici per la Bielorussia

Per la Bielorussia questo avrà anche dei contraccolpi economici, dato che ogni sorvolo porta quattrini nelle casse dello Stato (c'è chi parla di circa 55 milioni di euro, ma sono cifre approssimative). Al momento quel che è chiaro è che il presidente-dittatore Alexander Lukashenko ormai è visto come un paria dalla comunità occidentale.

Anche le Nazioni Unite, che domani riuniranno il Consiglio di sicurezza su sollecitazione dell'Ue, esigono la liberazione immediata del giornalista.

Chi invece resta sostanzialmente al fianco di Minsk è la Russia, alleato storico, certo, eppure sempre di più alleato unico, specie dagli eventi dell'agosto del 2020, quando sono scoppiate le proteste per le ennesime elezioni rubate.

Il Cremlino, allora, ha espresso «rammarico» per le decisioni adottate al Consiglio europeo dato che, per il portavoce di Vladimir Putin, le autorità bielorusse hanno agito nel rispetto delle «norme internazionali».

Lo zar e Lukashenko, ad ogni modo, avranno presto la possibilità di discutere a quattr'occhi dell'incidente a fine mese in Russia. Il ministro degli esteri Serghei Lavrov ha poi chiamato oggi la sua controparte a Minsk Vladimir Makei e si è detto «soddisfatto» per l'offerta bielorussa di garantire un'indagine «trasparente» sull'accaduto.

Quale sarà il destino della compagna di Roman?

Insomma, il feeling è intatto. Ora resta da vedere quale sarà il destino della compagna di Roman, Sofia Sapega, cittadina russa, fermata all'aeroporto e oggi condannata a due mesi di arresto e misure cautelari poiché sospettata di aver commesso «crimini penali» nell'agosto-settembre del 2020, ovvero proprio nel periodo caldo delle proteste.

La portavoce di Lavrov, poi, ha smentito che a Minsk siano scesi «cittadini russi», così come era stato ventilato nelle ore calde della crisi, precisando che a non proseguire per Vilnius siano stati solo cittadini «bielorussi» e «greci» (uno a quanto pare).

Mosca, dunque, nega qualunque responsabilità nella vicenda e giudica «un'ossessione» la versione britannica, ovvero che Minsk non poteva che avere almeno il «tacito consenso» del Cremlino per un'operazione tanto avventata.

Le conversazioni tra gli operatori bielorussi e i piloti

Con le conversazioni con i piloti che confermano i motivi delle preoccupazioni internazionali: l'operatore bielorusso ha espressamente invitato il comandante dell'aereo a scegliere Minsk. «Diversi aeroporti» hanno ricevuto l'email d'allarme, ma «la nostra raccomandazione» per «motivi di sicurezza» è di atterrare nella capitale bielorussa.

«È la nostra raccomandazione», ha ribadito l'operatore al pilota che chiedeva se l'indicazione arrivasse da Ryanair o dalle autorità aeroportuali degli scali di partenza o arrivo.

Intanto di Protasevich al momento non si sa nulla, dopo la diffusione del drammatico video in cui «confessava» di aver tramato per la rivolta (e ora rischia 15 anni di cella). Il padre – che vive in Polonia – si dice certo che è stato «malmenato» e che forse gli mancano dei denti: «Parlava in modo strano, non è da lui».

SDA