ImpeachmentEmergenza immigrazione , la Camera USA mette in stato d'accusa Mayorkas
SDA
14.2.2024 - 07:00
La Camera Usa mette sotto accusa il ministro degli Interni Alejandro Mayorkas per l'emergenza sull'immigrazione. Con un unico voto di scarto, 214 a 213, i repubblicani riescono nell'impeachment che gli era fallito la scorsa settimana mettendoli in profondo imbarazzo.
14.02.2024, 07:00
14.02.2024, 08:03
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La risoluzione probabilmente non farà molta strada in Senato, dove diversi repubblicani non ritengono che le azioni di Mayorkas possano essere descritte come «gravi crimini e misfatti» che meritano una condanna.
Nato a Cuba, Mayorkas è il primo ministro degli Interni immigrato e il primo membro del governo a essere messo sotto accusa in quasi 150 anni (in tutto il secondo nella storia americana). Joe Biden critica aspramente la decisione «senza merito» e «incostituzionale»: i repubblicani della Camera – lascia intendere il presidente – dovrebbero occuparsi del provvedimento per gli aiuti all'Ucraina e a Israele, e quindi relativo alla sicurezza nazionale americana, invece che lasciarsi andare in manovre politiche. L'impeachment arriva mentre il numero dei migranti che ha attraversato illegalmente il confine dal Messico è calato del 50% in gennaio.
Una flessione che però non basta ai repubblicani. I conservatori minacciano di mettere in stato di accusa il ministro degli Interni dal 2022. E finalmente ora ci sono riusciti grazie al voto determinante di Steve Scalise, rientrato alla Camera dopo aver ricevuto cure per un tumore.
Il voto di impeachment è importante per assicurare la sicurezza al confine perché «invia un messaggio chiaro, ovvero che non stiamo seduti a guardare mentre il ministro degli degli interni non fa il suo lavoro», ha detto Scalise lasciando l'aula. «Alejandro Mayorkas merita di essere messo in stato di accusa e il Congresso ha l'obbligo costituzionale di farlo. Insieme alla dichiarazione di guerra, l'impeachment è l'autorità più seria data alla Camera», ha spiegato lo speaker della Camera Mike Johnson.