USA Carte segrete in garage, per Biden nominato un procuratore speciale

SDA / Red

12.1.2023 - 20:25

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
KEYSTONE

Un procuratore speciale anche per le carte classificate ritrovate di Joe Biden, come per quelle di Donald Trump. Si tratta di Rob Hur, ex procuratore del Maryland e in precedenza viceprocuratore generale, nominato dal tycoon.

12.1.2023 - 20:25

Lo ha annunciato l'attorney general Merrick Garland, sempre più sotto pressione dopo la scoperta di una seconda tranche di carte classificate nel garage della residenza del presidente a Wilmington, Delaware, oltre due mesi dopo la prima.

Una bufera che rischia di compromettere seriamente la sua attesa ricandidatura, con la spada di Damocle di uno special counsel mentre è in carica, come capitò al suo predecessore con Robert Mueller e il Russiagate.

E con il neo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy che denuncia «i doppi standard di una giustizia politicizzata», invocando un'inchiesta del Congresso, mentre alcune commissioni ora controllate dal Grand Old Party hanno già lanciato la loro offensiva contro Biden e la sua famiglia, a partire dal figlio Hunter.

Va all'attacco anche Donald Trump, chiedendo persino il siluramento del suo procuratore speciale Jack Smith, accusando lui, la moglie e i suoi amici di odiarlo.

Trovati nel garage della residenza di Biden a Wilmington

La scoperta di una seconda serie di carte classificate legate alla vicepresidenza di Biden (conclusa a inizio 2017) è stata resa nota dalla Casa Bianca poco prima che il presidente commentasse in una conferenza stampa la «buona notizia» del calo dell'inflazione.

I suoi avvocati, si legge in una nota, hanno scoperto «tra carte personali e politiche un piccolo numero di altri documenti dell'amministrazione Obama-Biden con segni di classificazione. Tutti tranne uno sono stati trovati in uno deposito nel garage della residenza del presidente» a Wilmington.

«Un documento di una sola pagina è stato scoperto tra materiale immagazzinato in una stanza adiacente», mentre «nessun documento è stato rinvenuto nella residenza di Rehoboth Beach», la sua casa al mare.

«Collaborare pienamente»

Gli avvocati hanno ribadito di «collaborare pienamente» con il dipartimento di Giustizia e di averlo informato subito, come fatto dopo il ritrovamento delle carte top secret il 2 novembre scorso in un ex ufficio di Biden in un think tank a Washington. Posizione ribadita dal presidente quando è stato incalzato dai reporter alla fine della conferenza stampa.

«Documenti classificati vicino alla sua Corvette?», l'ha punzecchiato un giornalista di Fox. «La mia Corvette è in un garage chiuso, ok? Non è come se fossero stati in mezzo alla strada», ha risposto piccato.

Il presidente ha poi rivelato che la ricerca di altri documenti governativi dopo quelli trovati a novembre è finita ieri, aggiungendo un altro interrogativo sui tempi lunghi degli accertamenti.

Le carte «sono state spostate per errore»

Nel frattempo, uno degli avvocati del presidente americano ha detto in un comunicato, che le carte segrete trovate nell'ufficio e nella residenza privata di Biden «sono state spostate per errore».

«Come ha detto il presidente», si legge nella nota «egli prende i documenti classificati molto seriamente. Come abbiamo detto noi abbiamo collaborato dal momento in cui abbiamo comunicato agli Archivi nazionali che era stato trovato un piccolo numero di documenti e continueremo a farlo».

Gli avvocati di Biden sottolineano nuovamente di «aver cooperato a stretto contatto con il Dipartimento di Giustizia e che continueranno a cooperare con il procuratore speciale».

«Siamo fiduciosi che un esame meticoloso dimostrerà che i documenti sono stati spostati per errore e che il presidente e i suoi avvocati hanno agito prontamente dopo aver scoperto l'errore».

Molti ancora i punti di domanda

Restano tutti gli altri interrogativi: quanto segrete e sensibili sono le informazioni di quei documenti? Perché non sono stati restituiti subito agli Archivi Nazionali? Sono stati custoditi in modo appropriato? Perché la Casa Bianca ha aspettato oltre due mesi per rivelare la notizia, ben oltre le elezioni di Midterm della settimana successiva alla prima scoperta?

E perché il dipartimento di Giustizia ha reso pubblico con tempestività il sequestro delle carte segrete a Trump con tanto di foto, trattando invece diversamente il caso di Biden?

Trump si prepara ad aprire la sua campagna presidenziale

Domande poste anche dal Washington Post in un editoriale in cui si accusa il presidente di essere stato altrettanto «irresponsabile», aggettivo che Biden aveva usato per criticare il comportamento del tycoon nel caso dei documenti ritrovati a Mar-a-Lago.

«Perseguire Trump, ma non Hillary Clinton o Biden, per la cattiva gestione di documenti classificati sarebbe estremamente difficile da spiegare agli americani», osserva il quotidiano della capitale.

Trump si prepara intanto ad aprire la sua campagna presidenziale con un primo evento pubblico a fine gennaio a Columbia, in South Carolina, mentre cominciano a circolare i possibili nomi per il suo ticket, tutti femminili.

Si tratta delle fedelissime deputate Elise Stefanik e Marjorie Taylor Greene (vicina ai cospirazionisti QAnon), la governatrice del Sud Dakota Kristi Noem e l'ex candidata governatrice dell'Arizona Kari Lake. Ma anche la collaboratrice di Fox News ed ex deputata dem (dal 2022 indipendente) Tulsi Gabbard.

SDA / Red