Discorso sullo stato dell'UnioneBiden: «La Cina non cerca il conflitto»
SDA
8.2.2023 - 20:31
Un rinnovato sostegno all'Ucraina contro l'invasione russa «finché necessario». E un avvertimento a Pechino che gli Usa risponderanno ad ogni violazione della loro sovranità, come hanno dimostrato la scorsa settimana con l'abbattimento del pallone-spia cinese, che secondo l'intelligence americana fa parte di un più ampio programma di sorveglianza in tutto il mondo.
Keystone-SDA
08.02.2023, 20:31
08.02.2023, 22:19
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Pur dedicando gran parte del suo discorso sullo stato dell'Unione alla politica interna, vantando i suoi successi e tracciando una futura roadmap che suona già come un manifesto elettorale per la sua attesa ricandidatura, il presidente degli Usa Joe Biden non ha potuto ignorare nel finale i due dossier più caldi della politica estera americana, sullo sfondo del conflitto decisivo tra democrazie, «diventate più forti», e autocrazie, «diventate più deboli» in questi ultimi due anni.
Il presidente ha condannato «l'assalto omicida» del capo del Cremlino Vladimir Putin ma ha vantato la ritrovata leadership degli Usa nell'unire l'Occidente per difendere i principi base della democrazia e della sovranità, fronteggiando un «test per i decenni futuri, per l'America, per il mondo».
Oleodotti fatti esplodere dagli USA?
Oltre non è andato, forse per evitare una pericolosa ulteriore escalation, anche verbale.
Che potrebbe essere alimentata dalle rivelazioni del giornalista investigativo americano (Premio Pulitzer) Seymour Hersh, secondo cui lo scorso giugno sommozzatori della marina statunitense, utilizzando un'esercitazione militare della Nato come copertura, hanno piazzato esplosivi lungo gli oleodotti che sono stati fatti detonare tre mesi dopo.
Un'operazione segreta – scrive – ordinata dalla Casa Bianca, che però ha smentito seccamente.
Apertura verso la Cina nonostante il presunto pallone-spia
Con Pechino Biden è stato perentorio ma non ha infierito perché vuole tenersi una porta aperta, anche in chiave anti-Mosca, dopo il rinvio della visita del segretario di Stato Antony Blinken per il caso del pallone-spia cinese.
Il presidente ha spiegato che con il Dragone «cerca la competizione, non il conflitto» e che ora gli Usa hanno recuperato terreno e sono «nella posizione più forte da decenni» per farlo.
Quindi resta «impegnato a lavorare con la Cina dove si possono far avanzare gli interessi americani e beneficiare il mondo». Ma, ha messo in guardia, «come abbiamo reso chiaro la scorsa settimana, se la Cina minaccia la nostra sovranità, agiremo per proteggere il nostro paese».
Per gli USA il pallone è parte di un programma di sorveglianza
Pechino continua a difendere la versione del «dirigibile civile senza pilota» entrato «involontariamente» nello spazio aereo Usa, presentando una protesta formale al Dipartimento di Stato per il suo abbattimento e riservandosi «il diritto fornire ulteriori risposte se necessario».
Ma i servizi segreti degli Usa hanno svelato che il pallone abbattuto fa parte di una flotta di altre decine di dirigibili e rientra in un vasto programma di sorveglianza gestito sin dal 2018 dall'esercito cinese nell'isola di Hainan.
Un programma per raccogliere informazioni sugli asset militari in paesi e aree di crescente interesse strategico per Pechino, come Giappone, India, Vietnam, Taiwan e Filippine, violando la loro sovranità.
Con palloni che hanno volato in tutti i cinque continenti e che negli Usa hanno sorvolato anche siti «di interesse cinese», come ha riferito il Pentagono.
I resti del pallone vengono analizzati
Per questo nei giorni scorsi la vicesegretaria di Stato Wendy Sherman ha guidato un briefing sul «balloon spionage» per 150 persone di circa 40 ambasciate, mentre il Dipartimento di Stato ha inviato a tutte le sue rappresentanze diplomatiche «informazioni dettagliate» che possono essere condivise con partner e alleati.
La posizione di Pechino potrebbe diventare ancora più imbarazzante se l'analisi dei resti del pallone abbattuto dagli Usa fornirà la pistola fumante per le accuse di spionaggio.