Diplomazia

Cina agli Usa, «non ci faremo intimidire dalle sanzioni»

SDA

7.5.2022 - 20:31

La Cina - per bocca del viceministro Le Yucheng - torna a fare la voce grossa.
La Cina - per bocca del viceministro Le Yucheng - torna a fare la voce grossa.
Keystone

Gli Stati Uniti dovranno affrontare «conseguenze inimmaginabili» se giocheranno la carta di Taiwan e Pechino non si farà intimidire da sanzioni come quelle decise dall'Occidente contro la Russia.

SDA

7.5.2022 - 20:31

Il viceministro degli Esteri cinese, Le Yucheng, intervenendo a un forum online sulla sicurezza, ha affermato di ritenere «ridicolo» incolpare la Cina per l'invasione russa ai danni dell'Ucraina, accusando gli Usa di di sacrificare Kiev per i propri interessi geopolitici, di voler continuamente «testare le linee rosse e di voler espandere la Nato fino all'Indo-Pacifico.

La Cina, ha aggiunto, «non ha responsabilità» sulla crisi ucraina, «non è coinvolta nel conflitto, tanto meno è colei che l'ha creato. Allora come potrebbe essere la Cina responsabile?» si è chiesto Le, un 'falco' della diplomazia cinese, ritenuto un anticipatore delle politiche di Pechino. Il vice ministro ha negato l'ipotesi che la leadership comunista fosse a conoscenza o avesse sostenuto l'invasione, incolpando invece Usa e Nato di aver alimentato la guerra.

«Principio di non alleanza»

Le relazioni tra Cina e Russia «si basano sul principio di non alleanza, di non confronto e di non prendere di mira terze parti» e la dichiarazione congiunta di febbraio sull'amicizia bilaterale «senza limiti» e aree «proibite» di cooperazione, ha mostrato la realtà e la visione dei legami.

La Cina è impegnata a rafforzare l'amicizia con tutti i paesi e «non impone mai restrizioni alla cooperazione, perseguendo sempre una politica estera di pace indipendente e formulando il proprio giudizio in modo sulla base dei meriti di ogni questione. Le ha chiesto «di difendere diritto internazionale e norme riconosciute universalmente alla base delle relazioni internazionali, piuttosto che falsificare le regole internazionali con le proprie».

Le ha sollecitato, infine, un impegno comune sul «principio della sicurezza indivisibile», secondo cui la sicurezza di un paese non può essere raggiunta a spese di altri, opponendosi alla politica dei blocchi, del confronto ideologico e delle sanzioni unilaterali, aggiungendo che i conflitti regionali non dovrebbero trasformarsi in crisi globali.

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