La Cina lamenta minacce di morte e di attentati contro la sua ambasciata a Washington: la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha incolpato gli Stati Uniti per il clima creatosi.
«In scia a insulti e odio alimentati dal governo Usa, l'ambasciata cinese ha ricevuto minacce di attentati e di morte», ha scritto Hua su Twitter dopo che l'amministrazione Trump ha ordinato alla Cina di chiudere il consolato a Houston tra le accuse di spionaggio.
In una nota di commento sulla chiusura del consolato di Houston postato sul suo sito web, l'ambasciata cinese ha confermato i nuovi scenari denunciati dalla portavoce del ministero degli Esteri: «A causa della stigmatizzazione intenzionale e sconsiderata e della diffusione dell'odio da parte degli Stati Uniti, l'ambasciata cinese negli Usa – si legge – ha ricevuto più volte minacce a sicurezza e protezione delle missioni e del personale diplomatico cinesi».
La Cina «è impegnata a rispettare il principio di non ingerenza negli affari domestici di altri Paesi. Negli anni, le missioni diplomatiche cinesi negli Usa, incluso il consolato di Houston, hanno esercitato i loro doveri nel rigoroso rispetto della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, dedicandosi a promuovere gli scambi e la cooperazione bilaterale per far avanzare la reciproca comprensione e amicizia tra i due popoli», si legge nella nota, che definisce «destituite di fondamento» le accuse di spionaggio delle autorità americane.
Nel frattempo, il presidente Usa Donald Trump non ha escluso la chiusura di altri consolati cinesi.