Kiev e il coraggio della bandiera bianca La comunità ucraina in Italia: «Le parole del Papa sono sconvolgenti e offensive»

SDA

10.3.2024 - 14:39

L'intervista rilasciata dal Papa alla RSI ha suscitato una serie di reazioni (foto d'archivio)
L'intervista rilasciata dal Papa alla RSI ha suscitato una serie di reazioni (foto d'archivio)
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«Sconvolgenti e offensive»: così ha definito le parole di Papa Francesco il presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini in Italia, Oles Horodetskyy, in un post su Facebook.

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«Le parole di papa Bergoglio sul coraggio della (di alzare) bandiera bianca», sul «negoziare quando vedi che sei sconfitto sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa», ha dichiarato Horodetskyy, facendo riferimento a quanto dichiarato dal Pontefice nell'intervista rilasciata alla RSI.

Ma non solo. Il rappresentante degli ucraini ha rincarato la dose: «Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza, mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore di Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin».

E non solo. Per Horodetskyy «difendere la propria vita e la propria casa è dovere sacrosanto di ogni cittadino. Proprio in questo momento difficile, quando gli aiuti americani sono bloccati e l'Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell'aggressore, sentire dal Papa questi infelici appelli è fortemente deludente. L'Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcuna volontà di arrendersi da parte del nostro popolo».

L'uomo ha quindi fatto delle richieste precise al Pontefice: ««Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal papa un appello a Putin di fermare l'aggressione e andarsene dall'Ucraina. Ci aspettiamo dal papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell'aggressore».

Il post di Horodetskyy si conclude così: «La parola ha una grande importanza, soprattutto quando è la parola del Pontefice, e bisogna usarla con molta prudenza e responsabilità per non danneggiare la Chiesa di Cristo e la fede dei suoi devoti».