Italia Conte al Senato: «Andrò al Quirinale per rassegnare le dimissioni»

ATS / pab

20.8.2019 - 20:33

Il premier italiano Giuseppe Conte durante il suo intervento al Senato
Il premier italiano Giuseppe Conte durante il suo intervento al Senato
Source: KEYSTONE/AP/GREGORIO BORGIA

«Mi recherò, alla fine del dibattito, dal presidente della Repubblica per comunicargli l'interruzione dell'esperienza di governo e rassegnare nelle sue mani le dimissioni da presidente del Consiglio». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo al Senato. Salvini, parlando per oltre 20 minuti ha replicato: «La Lega non ha paura di un'alleanza Pd-M5s». Renzi: «Siamo felici che finisca»

«La decisione della Lega che ha presentato la mozione di sfiducia e ne ha chiesto l'immediata calendarizzazione oltreché le dichiarazioni e i comportamenti, chiari e univoci, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di governo», ha detto.

«Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato. Colgo l'occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato», ha concluso il premier.

«La crisi mette il Paese a rischio»

Il premier Giuseppe Conte ha iniziato il suo intervento in Senato in questo modo: «Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell'interno e leader di una delle due forza di maggioranza». 

«L'8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi», ha affermato il premier.

Questo passaggio «merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un'esperienza di governo all'insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada».

«I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese, ha detto Conte aggiungendo che «la decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell'interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito». «Con i tempi di questa crisi si mette il Paese a rischio di ritrovarsi in esercizio provvisorio».

«Non rinnego nulla, nemmeno sul tema immigrazione»

«Non rinnego nulla di quello che abbiamo fatto. Non è nel mio costume», ha affermato Conte nella replica al dibattito in Aula al Senato soffermandosi, in particolare, sul tema dell'immigrazione.

«Sin dal primo incontro al Consiglio europeo - ha spiegato il premier - questo governo ha portato una piattaforma politica articolata su sei premesse e dieci obiettivi: vi prego date atto a questo Esecutivo di aver avuto la capacità di affrontare il tema dell'immigrazione con avvedutezza».

«Questo Governo si è reso responsabile di una politica di maggiore rigore nella consapevolezza che la strategia prima perseguita non era più efficace dal punto di vista pratico», ha sottolineato Conte, concludendo: «Io vi invito a considerare che il decreto sicurezza bis è stato licenziato dal Consiglio dei ministri in una versione che ho cercato di negoziare e presentava un impianto complessivo che ancora adesso giudico più coerente rispetto alla versione finale».

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