Pandemia Altri sei Paesi europei bloccano per precauzione il vaccino di AstraZeneca

SDA

15.3.2021 - 22:26

Altri sei importanti Paesi europei hanno deciso di sospendere, in modo temporaneo e precauzionale, il preparato di AstraZeneca. Si tratta di Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Lussemburgo. Dal canto suo, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ribadisce che il vaccino è sicuro.

Immagine d'archivio
Immagine d'archivio
Pavlo Gonchar/SOPA Images via ZUMA Wire/dpa

L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 a tutto il territorio nazionale.

Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei, ultimo dei quali la Germania, dove il ministro della sanità Jens Spahn ha spiegato: «Conosciamo la portata di questa decisione che non è stata presa a cuor leggero. Ma è una decisione fattuale e non politica. È una decisione presa per pura cautela».

«Per mantenere la fiducia nel vaccino dobbiamo dare ai nostri esperti il tempo di verificare i nuovi casi e «sgomberare il campo da eventuali rischi», ha continuato Spahn. «Deve essere chiaro – ha aggiunto – che anche non vaccinare comporta dei rischi».

Anche la Francia lo sospende

Anche la Francia sospende la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. E lo fa fino a domani (martedì), in attesa del parere dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema). Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron.

«La decisione è stata presa – ha detto Macron rispondendo a una domanda sull'annuncio della sospensione di AstraZeneca da parte di Berlino – in conformità con la nostra politica europea, che è di sospendere per precauzione la vaccinazione con AstraZeneca, sperando di riprenderla il più rapidamente possibile se il parere dell'Ema sarà favorevole».

Macron ha parlato da Montauban, nel sud del Paese, al termine del vertice franco-spagnolo, al fianco del premier Pedro Sanchez.

E si aggiungono anche Madrid e Lisbona

Anche la Spagna e il Portogallo hanno deciso di sospendere a scopo precauzionale le vaccinazioni con il siero di AstraZeneca. 

Per quanto riguarda Lisbona, ha fatto sapere di aver seguito le orme di diversi Paesi europei dopo la segnalazione di presunti possibili effetti collaterali «gravi, ma rari», secondo il direttore generale della sanità, Graça Freitas. La decisione è stata presa «come precauzione», in attesa delle istruzioni dell'Agenzia europea per i medicinali Ema, ha aggiunto. 

Sospensione temporanea anche in Lussemburgo

«A seguito della decisione di diversi Stati membri dell'Unione Europea, tra cui Francia e Germania, di sospendere temporaneamente la vaccinazione con il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, il Lussemburgo ha deciso di seguire questa decisione».

Lo riferisce una nota del governo del Granducato precisando che si tratta di una «misura precauzionale, in attesa dei risultati dei test dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema)»

La posizione dell'EMA

Dal canto suo, poco prima dell'annuncio dei tre Paesi, Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell'EMA, in audizione all'europarlamento aveva affermato: «Il rapporto tra benefici e rischi» per il vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca «è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino». 

«Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi» legati «a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti», ha aggiunto Cavaleri, sottolineando che finora non vi sono evidenze che «dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi».

L'Oms raccomanda di continuare a usare AstraZeneca

Dal canto suo, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ritiene che i Paesi debbano continuare ad utilizzare il vaccino di AstraZeneca.

«Sfortunatamente, le persone muoiono di trombosi ogni giorno, la chiave è se questo abbia qualche legame con il vaccino. Al momento non abbiamo riscontrato che ci sia una relazione tra il vaccino e i casi di trombosi rilevati. Infatti, le percentuali di trombosi tra i vaccinati sono addirittura inferiori a quelle della popolazione nel suo complesso. Nessun farmaco è sicuro al 100%, ma bisogna tenere conto dei vantaggi di vaccinare la popolazione».

Lo ha detto Soumya Swaminathan, scienziato capo dell'Oms, nel briefing da Ginevra.

Per Londra non c'è nessun problema

Il premier del Regno Unito Boris Johnson può dissipare i timori dei cittadini britannici in merito agli effetti collaterali gravi del vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca? «Sì, posso farlo, perché la Mhra (agenzia del farmaco britannica) vanta addetti ai controlli fra i più severi ed esperti al mondo che non vedono motivo di sospendere alcuno dei vaccini che stiamo usando».

Così il premier conservatore a un reporter a Coventry (Inghilterra, GB). «La Mhra ha verificato l'efficacia di questi vaccini – ha proseguito Johnson – non solo nel ridurre i ricoveri, ma in generale i contagi gravi e la mortalità: per questo noi andiamo avanti con fiducia» e «a grande velocità» nelle somministrazioni.

«Ci fosse un rischio lo diremmo»

«Non esiste alcuna differenza dimostrabile» nel numero dei casi di trombosi fra gli oltre 11 milioni di persone già vaccinate nel Regno Unito con il siero prodotto da AstraZeneca e quello riscontrato fra chi non lo ha ricevuto.

Lo ha ribadito oggi alla Bbc il professor Anthony Harnden, immunologo all'Università di Oxford e vicepresidente del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, organismo medico-scientifico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson sul fronte della campagna britannica di vaccinazioni anti-Covid.

«Dobbiamo ricordare che ogni mese (nel Regno) vengono individuati 3.000 casi di trombosi nella generalità della popolazione, casi che occorrono naturalmente», ha aggiunto l'accademico inglese.

Harnden ha quindi assicurato che se vi fosse un rischio specifico per la popolazione britannica, essa verrebbe immediatamente allertata, ma ha insistito che al momento non è il caso.

«Effetti collaterali lievi»

Quanto agli «effetti collaterali lievi» dei vaccini, ha citato dati freschi secondo cui con AstraZeneca essi appaiono più frequenti dopo la prima dose e più diffusi fra le donne (in particolare quelle meno anziane) rispetto agli uomini. Mentre nel caso di Pfizer risultano più ricorrenti dopo la seconda dose di richiamo.

In ogni modo – ha concluso lo studioso – tutte le indicazioni attuali confermano che «i rischi di non vaccinarsi contro il Covid sovrastano quelli» dei potenziali effetti collaterali legati all'assunzione di questi antidoti come di qualunque altro farmaco.

SDA