EpidemiaCovid: Cina, «dati condivisi con OMS, ora guardare altrove»
ns
31.3.2021 - 15:51
È «infondata» l'affermazione sulla «non condivisione» dei dati con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sull'origine del coronavirus durante le indagini di gennaio a Wuhan degli esperti internazionali.
Keystone-SDA, ns
31.03.2021, 15:51
31.03.2021, 15:55
SDA
L'epidemiologo Liang Wannian, a capo del pool cinese che affiancò il team dell'Oms, ha detto in conferenza stampa che «cinesi ed esperti internazionali hanno lavorato assieme. Se si assume che le informazioni non siano state condivise, non è fondato», ha aggiunto all'indomani della pubblicazione del rapporto della missione presentato a Ginevra. La Cina ritiene conclusa la propria parte dello studio sull'origine del Covid-19 e sostiene che ora «occorra che le ricerche guardino altrove»."Tutto ciò che i nostri esperti possono vedere, è lo stesso che è a disposizione degli esperti stranieri», ha assicurato Liang, secondo cui «non ci sono state «incongruenze o buchi». L'epidemiologo ha anche precisato che «in base alla legge cinese alcuni dati non possono lasciare il Paese, ma quando li abbiamo analizzati assieme a Wuhan, tutti hanno potuto vedere i database e i materiali disponibili. Tutto è stato fatto assieme».
La Cina, a questo punto, ritiene concluso il proprio lavoro sull'origine del Covid-19, invitando a guardare altrove. «Dobbiamo mantenere una mentalità aperta», ha affermato Liang, ricordando la raccomandazione per il futuro emersa nella conferenza stampa finale di Wuhan a conclusione della missione Oms: «cercare informazioni in altre parti del mondo per capire meglio le origini di questo virus». Gli esperti cinesi e internazionali, ha concluso, «sono stati molto seri e prudenti. Abbiamo ampliato la portata» delle ricerche.