Pandemia Gran Bretagna: governo stanzia più di 4 miliardi per aiuti imprese

SDA

5.1.2021 - 11:40

Il premier britannico Boris Johnson (foto d'archivio).
Il premier britannico Boris Johnson (foto d'archivio).
KEYSTONE/AP/Paul Grover

Nuovi aiuti pubblici per 4,6 miliardi di sterline (5,5 miliardi di franchi) sono stati annunciati dal governo britannico di Boris Johnson a sostegno dei settori del commercio, della ristorazione, dell'ospitalità e del tempo libero destinate a essere colpite da oggi dal terzo lockdown anti Covid per far fronte al dilagare dei contagi alimentati dalle nuove varianti del virus.

Lo ha reso noto il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak. Il ministro Michael Gove non ha intanto escluso che il confinamento nazionale ordinato ieri da Johnson possa durare fino a marzo, se necessario.

Secondo Sunak, titolare delle Finanze e del Tesoro nella compagine Tory, ciascun esercizio o piccola azienda dei settori più colpiti potrà chiedere al governo un immediato nuovo finanziamento a fondo perduto da 9.000 sterline per affrontare le conseguenze delle restrizioni delle prossime settimane. In totale il Tesoro ha stanziato allo scopo 4 miliardi di sterline, individuando circa 600 000 attività di business beneficiarie.

594 milioni di sterline per gli enti locali

Altri 594 milioni di sterline sono state invece messi sul piatto per essere destinati alla autorità locali delle diverse amministrazioni del territorio. Queste le potranno utilizzare per sovvenzionare piccole imprese non inserite nella lista nazionale delle 600 000 aventi diritto, ma che comunque esposte all'impatto del nuovo lockdown annunciato da Johnson per l'Inghilterra (con misure analoghe previste anche in Scozia, Galles e Irlanda del Nord dai governi locali, competenti in loco sull'emergenza Covid in forza della devolution).

Legalmente il confinamento entrerà in vigore in Inghilterra dopo il voto (scontato), atteso per domani, del Parlamento britannico, convocato in seduta straordinaria e di fronte al quale il governo illustrerà ulteriori dettagli della stretta fissandone anche i paletti temporali. Tuttavia il primo ministro ha chiarito ieri alla popolazione che l'indicazione generale di tornare a «restare in casa», salvo specifiche e limitate eccezioni, vale per tutti da oggi.

Il ministro Gove, intervistato stamane da Sky, ha da parte sua precisato che ci si aspetta di mantenere la guardia alta sino a tutto febbraio. «Dovremmo poter revocare le restrizioni, e non necessariamente tutte, entrando nel mese di marzo», ha detto. Nel frattempo – ha insistito – il governo continuerà «a fare tutto il possibile per accelerare» la somministrazione dei vaccini-anticoronavirus, che il Regno Unito ha già avviato – primo Paese del mondo occidentale a farlo – con il via libera a due diversi prototipi (quello di Pfizer/BioNTech e quello di Oxford/AstraZeneca/Irbm), completando in un mese la distribuzione della prima dose a più di un milione di persone.

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