Pandemia Covid: Corea Sud rimuove da lunedì obbligo sulla mascherina

SDA

29.4.2022 - 08:47

La mascherina non sarà più obbligatoria all'aperto in Corea del Sud.
La mascherina non sarà più obbligatoria all'aperto in Corea del Sud.
Keystone

La Corea del Sud ha deciso di rimuovere da lunedì 2 maggio l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto, malgrado il Covid-19 continui a circolare con 50.000 casi quotidiani soprattutto della variante Omicron.

L'annuncio, fatto dal premier Kim Boo-kyum, include alcune eccezioni come nei casi di raduni con 50 o più persone e dell'uso di strutture multiuso.

La decisione è maturata dopo che Seul ha cancellato la scorsa settimana la maggior parte delle restrizioni sul distanziamento sociale anti-contagio, inclusi i limiti ai raduni e il coprifuoco dell'orario lavorativo, come parte degli sforzi per il ritorno alla normalità nel mezzo di una tendenza al ribasso delle infezioni.

«Malgrado ci fossero timori, abbiamo deciso di non trascurare il disagio e la frustrazione delle persone dal momento che non potevano togliersi le mascherine anche quando facevano una passeggiata da soli o durante un viaggio di famiglia», ha detto Kim in un briefing dedicato alla pandemia. «Considerando la situazione, che ha registrato una tendenza al ribasso per sei settimane di fila, abbiamo deciso di continuare ad allentare le regole», ha aggiunto il premier.

L'obbligo di indossare la mascherina era in vigore da ottobre del 2020, comportando anche sanzioni in caso di violazione: Kim, ha riferito la Yonhap, si è affidato anche alla collaborazione e al buonsenso dei cittadini, consigliando l'uso della mascherina quando è difficile per le persone mantenere una distanza di un metro l'una dall'altra, durante le riunioni e in circostanze che potrebbero portare alla produzione di molte goccioline di saliva, come gridare e cantare.

Il team di transizione presidenziale, che sta gestendo il passaggio delle consegne tra il presidente uscente Moon Jae-in e quello eletto Yoon Suk-yeol, che si insedierà il 10 maggio, ha espresso rammarico per la rimozione del divieto, obiettando di ritenere la mossa «prematura».