Epidemia Croazia: torna la quarantena per gli arrivi dai Balcani

ATS

24.6.2020 - 14:51

Un poliziotto croato alla frontiera con la Slovenia
Un poliziotto croato alla frontiera con la Slovenia
Source: KEYSTONE/AP/SASA KAVIC

La Croazia ha di nuovo imposto restrizioni per gli arrivi da Serbia, Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Macedonia del Nord dopo che in questi Paesi sono stati registrati numerosi nuovi casi di coronavirus.

Da domani tutte le persone in arrivo da tali Paesi dovranno trascorrere un periodo di due settimane in autoisolamento domiciliare. La misura non riguarda i viaggiatori in transito.

La decisione è motivata dal fatto che negli ultimi dieci giorni quasi tutti i nuovi focolai di Covid-19 apparsi in Croazia sono stati poi ricondotti a trasmissioni del virus da parte di persone giunte proprio da tali Paesi balcanici, in particolare da Serbia e Bosnia-Erzegovina. Tra i contagiati c'è anche un primo turista, un cittadino serbo al quale è stato confermato il virus in Istria.

La Protezione civile ha al tempo stesso ordinato per la prima volta l'uso obbligatorio delle mascherine protettive nei mezzi di trasporto pubblici.

Da tutti i Paesi Ue è possibile entrare in Croazia per comprovate ragioni personali o di lavoro, che includono anche un soggiorno per finalità turistiche che vengano dimostrate esibendo al confine una prova di prenotazione alberghiera o in altra struttura ricettiva. Nello scorso fine settimana sulla costa croata, in prevalenza in Istria, hanno soggiornato circa duecentomila turisti, dei quali 150 mila stranieri.

I nuovi casi di coronavirus continuano a crescere però anche in Croazia, seppur in modo contenuto, e da ieri sono stati confermati 22 nuovi contagiati. I casi di infezione attiva riguardano 139 pazienti. Dall'inizio dell'epidemia in Croazia le persone positive sono state 2'388, delle quali 2'142 sono nel frattempo guarite. Il numero dei decessi è fermo da una decina di giorni a 107, mentre attualmente non vi sono pazienti in terapia intensiva.

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