Dopo le proteste Dietrofront dell'UE sui pesticidi: «Ascoltiamo gli agricoltori»

SDA

6.2.2024 - 20:18

Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen
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Una doppia retromarcia e un mantra destinato a segnare la campagna per le Europee: «Ascoltiamo gli agricoltori».

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Ursula von der Leyen conferma all'Eurocamera la linea morbida adottata sulle proteste dei trattori e annuncia il ritiro del contestatissimo regolamento sui pesticidi, finito invero da tempo su un binario morto.

Ma quella della Commissione è una duplice mossa per venire incontro alle manifestazioni che stanno infiammando l'Europa: nella nuova raccomandazione sui target per il taglio delle emissioni nel 2040 ad essere esclusi sono proprio i limiti per il settore agricolo.

Manifestanti a Strasburgo

Nel secondo giorno di plenaria, alle porte dell'Eurocamera a Strasburgo arrivano centinaia di manifestanti e una cinquantina di trattori, con l'effetto di un blocco temporaneo degli edifici.

La protesta in Alsazia non ha la violenza e la veemenza di quella di Place Luxembourg a Bruxelles ma è diretta sempre allo stesso destinatario: l'Ue. Von der Leyen risponde annunciando il ritiro della proposta di regolamento sui pesticidi. «Era un simbolo della polarizzazione», scandisce la presidente della Commissione invitando tutte le parti ad una fiducia reciproca e rinviando le misure sui fitofarmaci di fatto alla prossima legislatura.

Del resto la linea morbida della Commissione è anche quella della grandissima parte dei partiti europei. In Aula Manfred Weber sottolinea come sia il Ppe «il partito degli agricoltori» confermando l'obiettivo dei Popolari di strappare una fetta non marginale di elettorato a sovranisti e nazionalisti. «C'è una lotta elettorale tra destra e estrema destra sugli agricoltori, Weber li strumentalizza», attacca la capogruppo dei Socialisti Ue Iratxe Garcia Perez.

Più sussidi alla categoria?

Von der Leyen, che milita nello stesso partito di Weber, in Aula non si ferma al dietrofront sui pesticidi e richiama all'uso di «sussidi pubblici» per dare «più incentivi» alla categoria.

«Gli agricoltori hanno bisogno di un'argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l'abbiamo fatta in modo convincente», è il mea culpa della numero uno di Palazzo Berlaymont.

«Gli agricoltori vanno rispettati, servono redditi più equi e servono sforzi per ridurre la burocrazia», le fa eco il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Nuovo pacchetto di proposte

Proprio sugli sgravi amministrativi per il settore si concentrerà il nuovo pacchetto di proposte che la Commissione ha in mente di lanciare in vista del Consiglio Agricoltura del prossimo 26 febbraio.

Nel frattempo, Bruxelles decide di dare un altro calcio al Green Deal escludendo gli agricoltori dai nuovi target intermedi per il clima, secondo i quali il taglio di emissioni di gas serra dovrebbe essere del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Il possibile sforzo di riduzione del 30% rispetto al 2015 chiesto agli agricoltori nelle bozze della proposte, nel testo finale sparisce.