Una gigantesca esplosione in un'area industriale poco lontano da Mosca che produceva attrezzature per l'esercito ha rischiato di provocare una strage. A saltare in aria un magazzino di fuochi d'artificio, con un bilancio di un morto e decine di feriti.
Un lungi pennacchio di fumo si è levato dal luogo dell'esplosione.
L'incidente sarebbe avvenuto attorno alle 10h40 di mattina e avrebbe distrutto una costruzione di 40 metri per 40.
Ci sarebbero un morto e decine di feriti.
Per ritrovare eventuali vittime si è anche fatto ricorso ai cani specializzati.
Droni su Mosca? Mistero sull'esplosione in un magazzino
Un lungi pennacchio di fumo si è levato dal luogo dell'esplosione.
L'incidente sarebbe avvenuto attorno alle 10h40 di mattina e avrebbe distrutto una costruzione di 40 metri per 40.
Ci sarebbero un morto e decine di feriti.
Per ritrovare eventuali vittime si è anche fatto ricorso ai cani specializzati.
Le autorità locali hanno derubricato l'accaduto a semplice incidente, ma le immagini dell'enorme fungo nero hanno alimentato le voci che si sia trattato di un attacco con un drone.
In una giornata in cui la capitale russa è stata oggetto di una nuova incursione ucraina, proprio con i temibili velivoli senza pilota.
Frammenti di una guerra che si combatte anche senza sparare, come dimostra il nuovo dispiegamento di truppe della Polonia al confine con la Bielorussia di Lukashenko, il principale alleato di Putin.
Il sospetto incidente nella fabbrica russa è avvenuto nella città di Sergiev Posad, 50 chilometri a nord-est di Mosca.
Una palla di fuoco, poi fumo grigio
Ad esplodere un magazzino di materiali pirotecnici affittato da una società privata sul territorio di un impianto opto-meccanico. Venti condomini e almeno due scuole sono stati colpiti dall'onda d'urto.
Nelle immagini trasmesse dalla televisione russa, un impressionante pennacchio di fumo grigio alzarsi nel cielo, proprio dietro edifici di più piani.
Nei video sui social, una palla di fuoco in lontananza, seguita da un'onda d'urto che ha fatto esplodere le finestre di diversi edifici. Un morto e una cinquantina di feriti, hanno poi riferito le autorità regionali.
Smentita l'ipotesi drone
Un'inchiesta è stata aperta per «violazione delle norme di sicurezza», ma il governatore Andrei Vorobiov ha assicurato che secondo gli inquirenti non si è trattato di un attacco con droni. L'incidente è stato provocato da un «fattore umano», le prime conclusioni.
L'ipotesi drone invece è iniziata a circolare su Telegram, mentre in alcuni circoli ucraini si è messo in dubbio che l'enorme fungo nero sprigionatosi dal magazzino fosse il frutto di un'esplosione pirotecnica.
Tra l'altro, lo stabilimento coinvolto era noto per la produzione di attrezzature speciali per l'esercito, come binocoli, visori notturni, mirini per l'aviazione, sistemi di puntamento missilistici.
Le incursioni di Kiev in Russia sono efficaci?
In attesa di un chiarimento definitivo, che probabilmente non arriverà mai, si deve registrare che Mosca è stata minacciata nuovamente dagli Uav ucraini.
Due velivoli, abbattuti dalla contraerea russa, nel terzo tentativo di incursione in appena una settimana. Mentre la regione di Belgorod, al confine con l'Ucraina, secondo le autorità locali è stata bombardata: un morto e quattro feriti.
Le incursioni ucraine oltreconfine sono l'arma in più di Kiev per tentare di togliere forze ai russi in prima linea.
Della controffensiva si è discusso in una riunione tra Volodymyr Zelensky e i vertici militari. Nei giorni scorsi il leader ucraino ha confermato amaramente che le operazioni continuano a essere «difficili», ma il suo consigliere, Mikhailo Podolyak, ha invitato ad avere «pazienza», difendendo i progressi nell'avanzata.
I fronti più caldi
Uno dei fronti più caldi è Zaporizhzhia. Secondo i russi l'esercito ucraino ha tentato di colpire con un drone i depositi di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito presso la centrale nucleare ed hanno ucciso 4 civili in un raid su un centro abitato della zona.
Kiev invece ha accusato il nemico di aver bombardato il capoluogo, provocando almeno tre morti.
Resta altissima la tensione anche lontano dal conflitto. La Polonia ha annunciato l'invio di altri duemila soldati alla frontiera con la Bielorussia, che crea instabilità ospitando i mercenari Wagner e lasciando fuggire ondate di migranti.
A protestare, stavolta, è stata direttamente Mosca. Il ministro della difesa Serghei Shoigu ha accusato Varsavia, ed anche la Finlandia (appena entrata nella Nato), di «minacce alla sicurezza militare della Federazione Russa che si sono moltiplicate nelle direzioni strategiche occidentali e nordoccidentali». Ed ha avvertito: ci sarà una «risposta tempestiva ed adeguata».