L'Ucraina non basta piùEcco cosa si nasconde dietro la rinnovata propaganda di Putin
twei
11.1.2024
L’Ucraina non basta più a Vladimir Putin. Di recente il capo del Cremlino ha utilizzato sempre più spesso la narrazione dell’Occidente come nemico della Russia. Ma dietro questo tipo di retorica c’è in realtà una strategia a lungo termine.
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11.01.2024, 07:58
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La Russia è in guerra contro l’Ucraina da quasi due anni. Recentemente però la vittoria contro il Paese vicino è passata in secondo piano durante le apparizioni pubbliche di Vladimir Putin.
Al contrario il capo del Cremlino si è concentrato sempre più sull’Occidente come nemico numero uno.
Anche gli esperti militari sospettano che dietro il cambio di rotta della propaganda ci siano delle considerazioni a lungo termine e mettono in guardia l’Occidente dal trarre conclusioni affrettate.
Tra poche settimane sarà il secondo anniversario dell’attacco russo all’Ucraina. Il pensiero di una rapida vittoria russa è scomparso da tempo, anzi, in molti luoghi infuria una guerra di trincea implacabile.
Secondo la Deutsche Presse-Agentur (dpa) i guadagni territoriali per la Russia in rapporto ai costi personali sono marginali nel 2023. Il che sta inducendo Vladimir Putin a cambiare la strategia per quanto riguarda la sua propaganda.
Stando agli esperti dell'Institute for the Study of War (ISW) negli ultimi tempi il leader del Cremlino ha sempre più alimentato la narrazione dell’Occidente come «nemico» nelle sue apparizioni pubbliche. Lo riferisce il «Frankfurter Rundschau».
Recentemente quando il presidente russo ha visitato un ospedale militare vicino a Mosca il giorno di Capodanno, ha chiarito: «L'Ucraina in sé non è un nemico». Piuttosto le cose stanno così: «Gli attori occidentali che vogliono distruggere lo Stato russo e ottenere la sconfitta strategica della Russia sul campo di battaglia sono i nemici della Russia».
Putin crede ancora nella vittoria in Ucraina
Tali dichiarazioni suggeriscono che Putin non ha intenzione di avviare dei negoziati con l'Ucraina, scrive l'ISW. Per il 71enne la guerra in Ucraina è più una battaglia contro l’Occidente. Pertanto il comportamento dello zar russo indica che questo consideri solo i partner negoziali occidentali.
Inoltre il capo del Cremlino pensa già al futuro: gli esperti dell'ISW sospettano che voglia sfruttare i negoziati per allontanare i Paesi occidentali dall'Ucraina e metterli sotto pressione. Adesso il presidente russo ha deciso di convincere l’Occidente ad accettare il controllo russo sull’Ucraina, secondo l’ISW.
Sebbene nel 2023 la Russia non ha ottenuto quasi nessun progresso significativo in termini di spesa personale, Putin resta fedele alla sua missione: vuole rendere vittoriosa la guerra di aggressione contro l’Ucraina. Ciò è confermato anche dalle offensive portate avanti da Natale, in particolare contro la capitale ucraina Kiev.
Putin è alla ricerca di ragioni per il rafforzamento militare
L'ISW sospetta che ci sia qualcosa di più dietro il cambio di rotta propagandistico del leader moscovita.
Un conflitto contro l’Occidente e quindi con un grande numero di oppositori richiederebbe molto più tempo e soprattutto denaro. Ma un’espansione della guerra darebbe al 71enne un motivo valido per l’ulteriore rafforzamento militare della Russia. Sarebbe anche più facile per lui spiegare il bilancio delle vittime e l’elevata spesa pubblica nel suo Paese.
Nonostante tutti i calcoli e tutti i secondi fini, solo una cosa rimane intatta: il fermo rifiuto di Putin ai negoziati con l'Ucraina. Gli esperti dell'ISW mettono quindi in guardia l'Occidente dal negoziare con la Russia in assenza dell'Ucraina. Se questo dovesse accadere, il presidente russo potrebbe interpretarlo come un segnale per prendere di mira anche Paesi geograficamente vicini come la Moldavia o la Finlandia.
Se le previsioni dell'ISW si avverassero, Putin ricadrebbe nei suoi vecchi schemi. Lo zar russo aveva già cercato di persuadere l'Occidente a riconoscere l'influenza della Russia nell'Europa orientale.
Già a marzo si potrà vedere come la stessa popolazione russa reagirà al cambiamento della retorica di Putin. Poi ci saranno le elezioni presidenziali nel Paese euroasiatico.