EgittoEgitto: condannati a morte 22 terroristi islamici
SDA
25.11.2021 - 12:57
La giustizia egiziana ha condannato a morte 22 jihadisti, tra cui un ex ufficiale di polizia, per 54 attacchi terroristici incluso l'assassinio di un ufficiale dei servizi segreti. Lo ha riferito una fonte giudiziaria all'Afp.
25.11.2021, 12:57
25.11.2021, 13:41
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Oltre a queste condanne a morte, per le quali sono stati esauriti tutti i ricorsi, la Corte di Cassazione ha confermato anche condanne alla reclusione per diversi anni fino all'ergastolo nei confronti di altri 118 imputati, ha aggiunto la fonte.
Tutti i condannati sono accusati di essere legati al leader jihadista egiziano Hesham Ashmawy, ex ufficiale delle forze speciali che aveva impugnato le armi contro le autorità e che è stato giustiziato nel marzo 2020. Accusato di aver svolto un ruolo importante nelle reti jihadiste transfrontaliere del Nord Africa, Ashmawy – che aveva lasciato l'esercito egiziano nel 2012 – è stato a lungo uno degli terroristi più ricercati d'Egitto.
Un tribunale militare lo aveva ritenuto colpevole anche di aver guidato Ansar beit al-Maqdes, la branca egiziana dell'Isis attiva nella penisola del Sinai, nell'est del Paese, che ha seminato il terrore per anni.
Gli attentati del gruppo, quasi scomparsi negli ultimi mesi, erano iniziati con la deposizione del presidente islamista Mohamed Morsi del luglio 2013: una coincidenza temporale che accredita la tesi di una comunanza di interessi fra Isis e Fratelli musulmani messi al bando in Egitto alla fine di quell'anno proprio per la presunta deriva terroristica di alcune sue frange (Hamas, nata da una costola della Fratellanza, è peraltro considerata terrorista fra gli altri da Ue, Usa, Gb, Australia, Canada Giappone).
Ashmawy avrebbe lasciato il Sinai per la Libia nel 2013 – prima che Ansar Beit al-Maqdes si alleasse nel novembre 2014 con lo Stato Islamico – rimanendo vicino all'organizzazione jihadista rivale, Al-Qaeda.
Dopo il rovesciamento di Morsi da parte di una rivoluzione popolar-militare guidata dall'allora capo delle Forze armate e attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi, sono stati celebrati molti processi per terrorismo e sono state emesse centinaia di condanne a morte.
Amnesty International nell'aprile scorso aveva rivelato che il numero di esecuzioni era triplicato nel 2020, rendendo l'Egitto il terzo Paese con il maggior numero di esecuzioni al mondo dopo Cina e Iran.