Uno scontro fra due treni con più di 30 morti e oltre cento feriti è accaduto nel sud dell'Egitto, Paese già in passato teatro di catastrofici incidenti ferroviari dovuti a infrustrutture antiquate e carenze di manutenzione.
Lo scontro fra due convogli passeggeri è avvenuto nella zona di Tahta, circa 450 km a sud del Cairo, nel governatorato di Sohag, nell'Alto Egitto. Il bilancio ufficiale fornito dal ministero della Salute, fino al tardo pomeriggio, era di 32 morti e 108 feriti.
Immagini di telecamere di sorveglianza visionate dall'agenzia Afp hanno mostrato un convoglio sbalzato in aria nell'impatto fra uno che viaggiava ad alta velocità e un secondo che procedeva più lento.
Sconosciuti hanno attivato i freni di emergenza
L'incidente, almeno secondo l'Autorità nazionale delle Ferrovie egiziane. è stato causato da sconosciuti che hanno "attivato freni di emergenza in diversi vagoni" causando un tamponamento di un convoglio da parte di un altro che proveniva ad alta velocità da dietro.
La dinamica però non si concilia con la direzione dei treni: media egiziani precisano che uno andava da Sohag ad Alessandria e l'altro ad Assuan partendo dal Cairo. Sulle prime, comunque, il ministro dei Trasporti, Kamel al-Wazir, aveva chiesto l'arresto dei macchinisti di entrambi i convogli.
A conferma che comunque si punta sull'errore umano, su Twitter il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha promesso "una punizione dissuasiva per chiunque abbia causato questo doloroso incidente per negligenza, corruzione o qualcosa di simile". Una punizione da infliggere "senza eccezioni, ritardo o procrastinazione", ha ammonito il capo di Stato.
Il premier Mustafa Madbouly ha ordinato di formare un comitato tecnico specializzato per appurare le cause dell'incidente e sul posto, oltre a Wazir e alla ministra della Salute, Hala Zayed, si è portata anche la Procura generale.
Non è l'incidente con il bilancio più grave
Sebbene il bilancio sia pesante, il più grave degli incidenti ferroviari egiziani resta quello del febbraio 2002 con almeno 373 vittime causato dall'incendio di un treno sovraccarico di pellegrini islamici ad al-Ayat, una cinquantina di chilometri a sud del Cairo.
Nel marzo dell'anno scorso vi erano stati 13 feriti nello scontro fra due treni al Cairo. La stazione centrale della capitale egiziana nel febbraio 2019 era stato teatro di un deragliamento a tutta velocità con conseguente incendio che aveva causato la morte di almeno 22 persone e il ferimento di altre 41.
Il ministro dei Trasporti, Hisham Arafat, si era dovuto dimettere ed era stato rimpiazzato dall'attuale responsabile, al-Wazir, un generale come tanti altri alti ufficiali piazzati dall'ex-capo di Stato maggiore Sisi in posti chiave.