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«Facebook facilitò il genocidio», class action dei Rohingya in Birmania

Keystone
La negligenza di Facebook ha facilitato il genocidio della minoranza musulmana dei Rohingya in Birmania: è quanto sostiene un'azione legale depositata dai rifugiati di quel Paese negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Nella 'class action' si afferma che gli algoritmi del social media hanno amplificato l'incitamento all'odio e la piattaforma non è riuscita a eliminare i post più provocatori. Per questo viene chiesto a Facebook un maxi-risarcimento di quasi 200 miliardi di dollari.
L'azione legale presentata al tribunale distrettuale di San Francisco sostiene inoltre che Facebook era «disposta a scambiare le vite dei Rohingya per una migliore penetrazione del mercato in un piccolo Paese nel sud-est asiatico».
SDA