Guerra in Ucraina Fosse comuni a Bucha, distrutta la più grande raffineria del Paese

SDA

3.4.2022 - 13:57

Tombe di civili ucraini rimasti uccisi a Kiev.
Tombe di civili ucraini rimasti uccisi a Kiev.
Keystone

Le forze russe avrebbero distrutto «la più grande raffineria del Paese in un bombardamento avvenuto venerdì scorso. A sostenerlo è il 'Kyiv Independent' secondo il quale Mosca continuerebbe «a prendere di mira i depositi di petrolio nel Paese.

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E il Ministero della Difesa russo oggi ha rivendicato la distruzione di una «raffineria e di 3 impianti di stoccaggio» accanto al porto di Odessa. Città dove si sta recando ora il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, perché è lì che risiede la «più grande comunità greca in territorio ucraino».

Mentre infuriano i combattimenti, con il solito rimpallo di accuse tra gli schieramenti, il vicepremier polacco Jaroslav Kaczynski ha dichiarato al quotidiano tedesco 'Welt am Sonntag', citato dai media ucraini, che Varsavia è aperta al dispiegamento «di armi nucleari statunitensi sul suo territorio se servisse».

Anche l'Ue ha avvertito il Cremlino che si sta mettendo a punto un altro pacchetto «di sanzioni», come ha indicato su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha parlato anche di «nuovi aiuti all'Ucraina».

Contro la guerra è tornato a scagliarsi anche Papa Francesco che da Malta ha invitato a pregare «per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega».

Bilancio sempre più pesante

Intanto, il bilancio che fanno gli ucraini, anche in termini di vittime, si fa sempre più pesante. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, su twitter, ha parlato di «massacro deliberato» a Bucha dove, con corpi trovati seppelliti in «fosse comuni».

Nell'attesa, sarebbero in corso le evacuazioni da varie città, a cominciare da Mariupol. Un portavoce dei separatisti di Donetsk, Eduard Basurin, ha confermato che da mezzanotte sarebbe «in vigore un cessate il fuoco temporaneo» per consentire ai «cittadini stranieri» di uscire dalla città.

Non si precisa per quali cittadini stranieri sia stato aperto il corridoio umanitario, ma il cessate il fuoco temporaneo sarebbe stato accettato da Mosca su richiesta diretta del presidente turco Erdogan a Putin. Ieri la Turchia aveva proposto di inviare sue navi per allontanare turchi e ucraini da Mariupol via mare.

Undici sindaci prigionieri

Undici sindaci di varie regioni dell'Ucraina sarebbero prigionieri dall'esercito russo. Lo ha affermato la vice primo ministro dell'Ucraina, Iryna Vereshchuk, in un briefing. Intanto si continua a combattere a Odessa e nel Donbass.

«Ad oggi, 11 capi delle comunità locali delle regioni di Kiev, Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Donetsk sono in cattività. Informiamo il Comitato Internazionale della Croce Rossa, le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali su di loro, così come su altri civili scomparsi. Sono detenuti illegalmente», ha spiegato Vereshchuk.

Si combatte nel Donbass e Odessa

Frattanto, sono ripresi i combattimenti nella regione del Donbass, da sempre al centro delle rivendicazioni di Mosca. Ma qui, almeno secondo i vertici militari ucraini che comunicano via Facebook, i soldati di Kiev avrebbero avuto la meglio.

«Sul territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, l'Ucraina ha respinto 6 attacchi nemici, distrutto 4 carri armati, 6 unità di veicoli blindati e 7 unità di veicoli nemici».

Nessuna buona notizia, invece, dal fronte diplomatico. Con Mosca e Kiev che sembrano ancorate più che mai alle rispettive posizioni di partenza. «La bozza di accordo non è pronta per essere presentata a una riunione al vertice. Ripeto ancora e ancora: la posizione della Russia sulla Crimea e sul Donbass resta immutata», ha ribadito il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ripreso dai media internazionali.

Mentre ieri il capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, aveva detto ai media che la Russia aveva «dato una risposta ufficiale a tutte le posizioni» e che «accettano la posizione ucraina, tranne per la questione della Crimea».

In attesa di nuovi sviluppi, il bilancio delle vittime della guerra continua a salire. Secondo l'ufficio del procuratore generale ucraino, i bambini vittime delle ostilità sarebbero «416, di cui 158 uccisi e 258 feriti».