Fiscalità globale La presidenza brasiliana del G20: «Tassare i miliardari per risolvere le sfide»

SDA

29.2.2024 - 15:32

Il ministro brasiliano delle finanze Fernando Haddad si è fatto promotore di una tassazione globale dei super ricchi al G20.
Il ministro brasiliano delle finanze Fernando Haddad si è fatto promotore di una tassazione globale dei super ricchi al G20.
Keystone

Tassare i miliardari è «la chiave per risolvere le sfide». Così si è espresso il ministro brasiliano delle finanze, Fernando Haddad, aprendo i lavori del G20 dell'economia. Il Brasile detiene la presidenza del vertice delle nazioni più industrializzate al mondo.

«Nonostante i recenti progressi», è un «fatto indiscutibile che i miliardari del mondo continuano a eludere i nostri sistemi fiscali attraverso una serie di strategie». «Oggi affronteremo un tema che potrebbe essere fondamentale per risolvere molte delle sfide che ci stanno di fronte. Parlo di una tassazione internazionale giusta e progressiva», ha aggiunto.

Haddad aveva anticipato tre giorni fa al quotidiano di Rio de Janeiro O Globo che avrebbe proposto la tassazione dei grandi patrimoni durante la prima riunione, che si chiude oggi, dei ministri delle finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20.

«Metteremo sul tavolo una proposta per la tassazione dei super ricchi basata sulle migliori ricerche disponibili. L'agenda della tassazione della ricchezza e della progressività del reddito è essenziale per affrontare gli ostacoli economici della disuguaglianza», aveva detto.

Un certo consenso

La luce verde per un nuovo impegno sulla tassazione delle multinazionali è attesa per oggi, secondo tre fonti sentite dall'agenzia di stampa italiana Ansa.

In pratica il dossier riguarda il completamento dell'Inclusive framework (145 giurisdizioni) a guida dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), pilotato politicamente dal G20, che poggia su due pilastri.

Il primo asse, che presenta punti ancora aperti, riguarda la riallocazione dei diritti di tassazione delle multinazionali nei paesi in cui si producono i profitti, e non dove si trova la loro sede legale.

Un avanzamento su questo dossier significherebbe nuovi ingressi per i paesi, e fondi per la lotta alla fame e alle diseguaglianze, cara al Brasile. Dalla riunione odierna è atteso un chiaro impegno al rispetto delle date per firmare la convenzione entro fine giugno.

Il secondo asse riguarda la tassazione minima delle multinazionali al 15%, già concordata e su cui l'Ue ha emanato una direttiva lo scorso anno, che gli Stati membri sono chiamati ad attuare quest'anno.