USA 2024 Natale amaro per Biden: la guerra a Gaza e i migranti lo fanno crollare nei sondaggi

SDA

23.12.2023 - 19:38

I giovani democratici stanno voltando le spalle a Joe Biden e lo criticano aspramente per la gestione della guerra fra Israele e Hamas.
I giovani democratici stanno voltando le spalle a Joe Biden e lo criticano aspramente per la gestione della guerra fra Israele e Hamas.
Keystone

Natale amaro per Joe Biden. Alle prese con la crisi dei migranti e la guerra a Gaza, il presidente americano è sempre più in difficoltà e i sondaggi lo indicano chiaramente.

I giovani democratici gli stanno girando le spalle e lo criticano aspramente per la gestione della guerra fra Israele e Hamas.

Le ricerche più recenti indicano infatti che il 45% di loro lo bolla come troppo favorevole e Israele e solo il 20% lo promuove sul conflitto.

Non va meglio fra le minoranze, bastioni del suo elettorato più fedele: Biden ha circa il 60% delle preferenze degli afroamericani, in forte calo rispetto al 92% dell'ultima elezione, e il 33% fra gli ispanici (era al 59% nel 2016).

Il sostegno a Israele costa carissimo

Il sostegno quasi incondizionato a Israele sta costando caro al presidente anche a livello internazionale: gli Stati Uniti appaiono in rotta di collisione con alcuni dei loro maggiori alleati e sempre più isolati soprattutto all'Onu, come emerso nell'ultima settimana durante le estenuanti trattative che hanno portato all'approvazione di una risoluzione annacquata su Gaza.

Per l'amministrazione democratica si tratta di un duro colpo dopo aver trascorso anni a far uscire gli Stati Uniti dall'isolamento causato da Donald Trump e soprattutto dopo il successo avuto alla guida della una crociata mondiale contro la Russia per la guerra in Ucraina, osserva il New York Times.

Con l'appoggio a Israele e ai suoi interessi, ora «l'amministrazione Biden è vista in parte del mondo come quella che consente la letale campagna di Israele», aggiunge il quotidiano.

Flusso di migranti dal Messico inarrestabie

A complicare ulteriormente la posizione di Biden è l'emergenza migranti al confine con il Messico. Le stime parlano di circa 10.000 arrivi al giorno, una cifra quasi record, e di strutture ormai allo stremo e non in grado di soddisfare neanche i bisogni primari di chi entra negli Stati Uniti al termine di un viaggio estenuante e pericoloso.

Di fronte alle difficoltà delle autorità federali, in diversi comuni al confine i cittadini si sono attrezzati in qualcosa di simile a «milizie» per combattere l'ondata di migranti e garantire la sicurezza.

Piegato dal flusso costante di arrivi, il Texas repubblicano continua a inviare autobus di migranti nelle maggiori città democratiche americane, mettendole all'angolo e provocando l'ira dei sindaci contro l'amminitrazione.

Fra questi c'è il primo cittadino di New York, il liberal Eric Adams, che da mesi ormai critica quotidianamente il governo per l'immobilismo.

C'è anche l'aiuto all'Ucraina

All'emergenza migranti sono legati anche gli aiuti all'Ucraina. I repubblicani hanno infatti bloccato la richiesta del presidente di fondi ulteriori per Kiev fino a quando non sarà raggiunto un accordo su come affrontare l'emergenza al confine che peggiora di giorno in giorno.

Una crisi cavalcata da Trump per far breccia fra gli elettori: i migranti, ripete ormai in continuazione, «avvelenano il sangue dell'America. Stiamo riempiendo le classi di bambini che non parlano la nostra lingua». Parole che stanno facendo volare l'ex presidente nei sondaggi, a discapito di Biden.

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